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Lago del Segrino. Domenica 25 settembre 2016 si terrà la nuova edizione del Gir de la Lumaga

Domenica 25 settembre 2016 si terrà la nuova edizione del Gir de la Lumaga che vedrà protagonisti produttori, ristoratori ed artigiani locali.
Il Gir de la Lumaga torna con una nuova edizione interamente dedicata ai sapori e prodotti locali. La kermesse enograstronomica si propone di valorizzare e far conoscere ai partecipanti le prelibatezze di lago, collina e montagna che solo il nostro territorio sa regalare.
L’evento si propone di riscoprire il “Gir de la lumaga” una tradizionale usanza locale che prevedeva il trascorrere le giornate domenicali a piedi passeggiando in paese da un bar all’altro degustando cibi, vino e prodotti territoriali.
L’iniziativa,organizzata dal Parco Lago del Segrino, andrà in scena presso il Lido Aquilegia sulle rive del lago il prossimo 25 settembre dalle ore 11.00 alle ore 21.00.
Cucina locale, prodotti del territorio e artigianato sono gli ingredienti di questa nuova edizione. I visitatori potranno degustare alcuni piatti tipici accompagnati da un bicchiere di vino oppure di birra. Ad arricchire l’iniziativa è la confermata presenza dei migliori artigiani locali che esporranno le proprie realizzazioni.
“Attraverso il Gir de la Lumaga il Parco Lago del Segrino intende rinnovare il proprio impegno a favore del parco, nell’intento di valorizzare le sue risorse e virtù. Paesaggio e produzione locale rappresentano infatti un binomio prezioso tramite cui dare nuovo slancio alle risorse ambientali, umane e produttive del territorio.”- ha dichiarato Roberto Vignarca, Presidente del Parco Lago del Segrino.
A differenza delle precedenti edizioni non è previsto un ticket per le degustazioni, ma sarà possibile scegliere la propria specialità culinaria da assaggiare direttamente presso i singoli operatori enogastronomici.
In caso di maltempo l’evento sarà rimandato a domenica 2 ottobre 2016.
Per informazioni: www.girdelalumaga.org

Ville aperte in Brianza dal 17 settembre al 2 ottobre. A Bosisio apre la casa del Parini

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Ville Aperte in Brianza torna anche quest’anno con una ricca proposta di visite guidate al patrimonio culturale del territorio della Brianza monzese, comasca e lecchese. La rassegna, giunta alla 14^ edizione, è promossa e coordinata dalla Provincia di Monza e Brianza, in collaborazione con le Province di Como e di Lecco.
La Provincia di Lecco, che partecipa a Ville Aperte in Brianza dal 2012, ha confermato la collaborazione con la Provincia di Monza e Brianza, invitando ad aderire i proprietari di beni culturali del territorio lecchese, supportandoli nelle diverse fasi di realizzazione dell’iniziativa.
L’obiettivo è quello di far conoscere le ricchezze del territorio della Brianza, inserendole in un’ampia e pregevole rete di beni visitabili, di itinerari e di eventi che valorizza l’intero territorio brianteo. La Brianza, famosa per le ville di delizia, ritrova, con questa iniziativa, la sua originaria unitarietà culturale oltre i confini amministrativi.

I 50.000 visitatori registrati nell’ultima edizione, potenziata in occasione di Expo 2015, costituiscono un indubbio successo che dà credibilità al modello di Ville Aperte in Brianza.
Dal 17 settembre al 2 ottobre 133 siti pubblici e privati delle Province di Monza e Brianza, Como e Lecco saranno fruibili dal pubblico.
La Provincia di Lecco ha coinvolto 23 soggetti, che apriranno le porte della cultura con 38 beni culturali fruibili da visitatori desiderosi di conoscere alcuni dei più significativi siti storico-artistici del territorio lecchese. Il ricco patrimonio della Brianza lecchese con ville, parchi, giardini, chiese e dimore storiche, in numerosi casi chiusi al pubblico, aprirà i battenti deliziando i visitatori con il suo fascino.

L’iniziativa prevede le tradizionali visite guidate ed eventi culturali che spaziano tra arte, teatro, musica e molto altro ancora, strettamente connessi alla valorizzazione del patrimonio culturale lecchese. Dopo il successo delle passate edizioni, Villa Monastero a Varenna, gioiello inestimabile del territorio provinciale, anche se non appartiene all’area della Brianza è stata inserita tra i beni visitabili.
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Nel 2015 nel territorio lecchese le visite sono state 8.852 (+39% rispetto al 2014); si segnala la straordinaria affluenza a Oggiono con 1.521 presenze nei siti di Villa Caccia Dominioni, Villa Sironi e Palazzo Prina, a Civate con 1.473 presenze nella Basilica di San Pietro al Monte, nel Complesso di San Calocero e nella Casa del Pellegrino, a Varenna con oltre 1.000 visitatori per Villa Monastero, a Garbagnate Monastero con oltre 1.000 visitatori per Villa Micanzi e per la chiesa dei Santi Nazario e Celso, a Robbiate con 572 presenze per Palazzo Bassi Brugnatelli.
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“La collaborazione con la Provincia di Monza e Brianza – commenta il Consigliere provinciale delegato alla Cultura e al Turismo Ugo Panzeri – dimostra il forte impegno condiviso dalle istituzioni coinvolte per dar vita a iniziative di rilevante interesse culturale. La bellezza si può ritrovare anche nei beni e nei luoghi a noi più vicini lasciandoci guidare in un percorso di armonia ed equilibrio. Per questo è necessario continuare a credere nel progetto Ville Aperte per preservare e valorizzare il patrimonio storico-artistico e paesaggistico delle nostre comunità. Ringrazio gli enti pubblici e i privati che si sono messi in gioco per la realizzazione di questa importante progettualità e, in particolare, la Provincia di Monza e Brianza che ancora una volta ci ha permesso di essere parte di una iniziativa di valorizzazione del patrimonio culturale locale”.

Di seguito l’elenco dei siti aperti nel territorio lecchese
ANNONE DI BRIANZA Villa Giani
Ghiacciaia di Villa Bondioli
Parco dell’antico Borgo (ex Villa Moneta)
Asilo Polvara
Villa Cabella
BARZANO’ Canonica di San Salvatore
Giardino di Casa Paladini Galliani
Villa Nava Conti della Porta
BOSISIO PARINI Casa Museo Giuseppe Parini e percorso pariniano
CALCO Chiesa di Arlate
CASATENOVO Chiesina di Santa Giustina
Chiesina di Santa Margherita
Villa Mapelli Mozzi
CASSAGO BRIANZA Mausoleo Visconti di Modrone
Cittadella Agostiniana
CIVATE Basilica di San Pietro al Monte e Oratorio di San Benedetto
Casa del Pellegrino
Complesso di San Calocero
ELLO Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo
Chiesa di San Antonio Abate e San Crocefisso
GALBIATE Villa Bertarelli
GARBAGNATE MONASTERO Chiesa dei Santi Nazario e Celso
GARLATE Museo della seta Abegg
LA VALLETTA BRIANZA Oasi di Galbusera Bianca
MERATE Villa Confalonieri e Parco
MERATE – FONDAZIONE GIUSEPPE MOZZANICA Gipsoteca
MONTEVECCHIA Santuario della Beata Vergine del Monte Carmelo
Villa Vittadini
Villa Agnesi
MONTICELLO BRIANZA Villa Greppi (Consorzio Brianteo Villa Greppi)
OGGIONO Villa Sironi
Battistero di San Giovanni Battista
OLGIATE MOLGORA Villa Somma Picenardi
ROBBIATE Palazzo Bassi Brugnatelli
SANTA MARIA HOE’ Villa Semenza
SIRTORI Villa Besana
VALMADRERA Centro culturale Fatebenefratelli e Orto Botanico
VARENNA Villa Monastero (Provincia di Lecco)

Lecco e Como: si coltiva il luppolo da birra

luppolo
Province lariane patria della birra? Certo che sì: al punto che non solo la si ama ma, pure, la si produce. Anche in agricoltura.
“Nelle province del settentrione lombardo è una tradizione radicata” commentano Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, presidente e direttore di Coldiretti Como Lecco. “Non a caso, nella nostra regione la consumano oltre 4 milioni di persone, contro i circa 2 milioni che si possono trovare in Veneto, oppure nel Lazio o in Sicilia, come confermato da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat presentata a Milano”.
Il 40% dei lombardi – conferma Coldiretti – durante l’anno beve almeno una birra, mentre oltre 360mila persone lo fanno tutti i giorni. In Italia il consumo pro capite è di circa 29 litri all’anno, fra i più bassi d’Europa.
A fianco dei birrifici agricoli, nasce anche una nuova figura, il “Tutor della birra” che fornisce ai consumatori suggerimenti e informazioni su questa popolare bevanda e con la mostra delle agri birre lombarde: da quella al mirtillo a quella alla canapa, dalla birra al mais corvino alla tradizionale di orzo a km zero.
Le agri-birre lombarde sono prodotte in nove laboratori del gusto, uno dei quali si trova in provincia di Como, mentre sono 10 i birrifici industriali presenti sul territorio della Lombardia, ai quali si affianca una rete di circa 170 mini birrifici più o meno artigianali”.
A Turate (Como), Roberto Vago, 48 anni, coltiva circa 1 ettaro di orzo, destinato a produzione di birra: “Anche il luppolo lo coltiviamo noi e l’orzo lo usiamo anche tenendo conto dell’incidenza di acqua e siccità sulle piante. Inoltre cambiamo la quantità di luppolo a seconda della stagione: in estate le birre Turàa contengono meno luppolo, sono più leggere e dolci, mentre nella stagione invernale contengono più luppolo, sono più amare, più corpose e maggiormente adatte ai piatti della tradizione locale più ricchi e che si consumano nella stagione fredda”.
La ricetta della ‘Turàa’ non è stata concepita soltanto in funzione del gusto ma è stata realizzata in base alla qualità dell’orzo coltivato; in altre parole, è stata ‘mappata’ l’incidenza che piogge e siccità hanno mediamente sulla pianta (che come noto sviluppa caratteristiche diverse proprio in base alle ricadute meteorologiche) e sulla base della resa media qualitativa dell’orzo è stata realizzata la ricetta. Va precisato che tutte le birre prodotte a Turate sono stagionali: infatti nella ricetta variano le quantità di luppolo a seconda della stagione di vendita. Al variare della quantità di luppolo, infatti, cambiano le caratteristiche organolettiche della birra; in particolare, nella stagione estiva, le birre Turàa contengono meno luppolo, sono più leggere, più dolci e più beverine mentre nella stagione invernale contengono più luppolo, sono più amare, più corpose e adatte ai piatti della tradizione locale più ricchi e che si consumano nella stagione fredda.
Dal punto di vista gastronomico, la birra si può abbinare al dolce e al salato, a seconda della tipologia e dei palati, ci sono birre più leggere e altre più pastose, la regola base è però quella di un consumo responsabile. L’apporto calorico va dalle 34 kilocalorie per 100 grammi delle birre standard alle 60 kilocalorie di quelle più alcoliche.
www.coldiretti.it

Bimby day il 28 agosto a Bosisio

Bambini protagonisti il 28 agosto a Bosisio con l’iniziativa “Bimbi baby day e non solo” in programma per il 5 giugno. L’iniziativa avrà come ritrovo Precampel, con inizio alle 10.30 e proseguirà fino alle 17.30. Ci saranno giochi e la possibilità di escursioni in canoa.

Il lago di Pusiano è balneabile

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Anche quest’anno l’A.T.S. della Brianza sta effettuando, in collaborazione con il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’A.T.S. dell’Insubria ed il Laboratorio di Prevenzione del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, i campionamenti e le relative analisi nelle località balneari del Lago di Pusiano appartenenti al proprio territorio di competenza, al fine di poter esprimere i relativi giudizi temporanei di idoneità o non idoneità alla balneazione.
Sulla base dei referti analitici relativi ai campionamenti eseguiti il 08/08/2016, risultano idonee all’uso a scopo di balneazione le seguenti località:
Bosisio Parini Molo Pre Campel BALNEABILE
Rogeno Punta del Corno BALNEABILE
Data l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura algale (cianobatteri) in relazione alle condizioni climatiche ed atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi.
E’ comunque buona norma, a tutela della salute, adottare i seguenti comportamenti:
evitare di ingerire acqua durante il contatto con acque di balneazione;
fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo alla testa;
sostituire il costume dopo il bagno.
Si sottolinea che il contatto con acque contaminate da cianobatteri potrebbe provocare diversi effetti tra i quali: irritazione delle vie respiratorie e degli occhi (come riniti, asma, congiuntiviti, tosse) e/o disturbi gastrointestinali.

Foto da www.lagodipusiano.com

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