Archivio Categorie: Oggiono

Alberto Magatti si racconta nel suo libro di cucina

alberto magatti
“Alla fine metterci il cuore e la passione è quello che conta. Con questo libro mi sono messo in gioco”.
Alberto Magatti, 51 anni, mandellese, titolare dell’azienda meccanica Cmm di via alle Villette a Mandello del Lario, ieri, 14 giugno, ha presentato il suo libro “Dalla cucina all’officina. Quattro chiacchiere tra i fornelli”.
Presentazione in casa, visto che per l’occasione l’azienda si è trasformata in un salotto. Un libro che non è una biografia, e non è neppure un ricettario o una raccolta di tradizioni, ma che è tutte queste cose insieme.
Ben 220 pagine, dove Magatti racconta come non ci sia grande differenza tra lavorare un blocco di metallo e amalgamare del burro, in tutto cui vuole passione e impegno per ottenere dei buoni risultati.
Ed in entrambi i casi per ottenere il miglior risultato, ci vogliono passione e consapevolezza degli obiettivi. Quaranta ricette, raccolte lungo il cammino di tutti i giorni, dalle più semplici alle più raffinate, alcune rivisitate, senza dimenticare la tradizione locale, dove la cucina si trasforma in officina del gusto.
E non manca una carrellata di immagini, tra cui le più tenere dedicate ai suoi animali, dalla cucciolotta Mia, a Virginia l’asinella diventata recentemente mamma di Valeria, a Pino e Pina una coppia di gallo e gallina, alle caprette Milù e Stellina.
alberto magatti

Annone: nuova missione della Carovana del Sorriso

carovana sorriso
Da Lecco in Siria passando per Trieste. Alle 16.30 del 31 maggio scorso l’ambulatorio mobile della Carovana del Sorriso Onlus, di Annone, associazione lecchese attiva nel campo del volontariato internazionale, ha raggiunto la sua destinazione, dopo un lungo e non facile viaggio. Ora si trova ad Aleppo, presso l’ospedale al-Quds, la struttura gestita anche grazie alla collaborazione di Medici Senza Frontiere, bombardata alla fine dello scorso mese di aprile.
L’ambulatorio mobile – un camper originariamente concepito per effettuare mammografie e poi riadattato con l’installazione di un poltrona dentistica e di altre attrezzature mediche – servirà principalmente per offrire cure odontoiatriche e per garantire vaccinazioni ai ragazzi delle scuole della zona.
Partito da Lecco, il mezzo de La Carovana del Sorriso Onlus è arrivato a Trieste nelle scorse settimane, è stato imbarcato e poi, attraverso la Turchia, è giunto ad Aleppo. L’intera operazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’associazione lecchese e alcune altre organizzazioni, in particolare Support Syrian Children – comitato no-profit con sede operativa a Bergamo che offre il proprio aiuto alle popolazioni civili con una attenzione particolare ai bambini – che ha finanziato la spedizione. Hanno dato il proprio contributo anche alcuni partner locali in Turchia: la Mezzaluna Rossa e IOM, International Organization for Migration, organismo delle Nazioni Unite.
Questa però non è solo una straordinaria storia di collaborazione tra associazioni che ha portato a un risultato di grande valore umanitario; questa è soprattutto la storia di un’amicizia tra persone impegnate per un obiettivo comune: dare aiuto, soccorso e sostegno, in maniera del tutto gratuita, a uomini, donne e bambini coinvolti in conflitti o, più in generale, che si trovano in gravi difficoltà.
“Noi di Carovana abbiamo messo a disposizione il camper – spiega il presidente de La Carovana del Sorriso Onlus Beppe Mambretti – e gli amici di Support Syrian Children si sono occupati del suo arrivo ad Aleppo. Tutto è nato da un incontro casuale, solo sei mesi fa, favorito da una comune conoscenza. E’ subito nato un rapporto di amicizia e stima reciproca che ci ha portato ad aprire alcuni fronti di collaborazione. L’invio del nostro ambulatorio mobile ad Aleppo è uno di questi”.
Il mezzo è stato donato a Carovana del Sorriso dall’Azienda ospedaliera di Aosta quando aveva percorso solo 5000 chilometri. Il camper è stato quindi riadattato dalla Missione Italia dell’associazione lecchese, guidata dall’annonese Corrado Panzeri, eliminando le schermature in piombo che servivano per le mammografie e calando dal tetto una poltrona dentistica. “Finalmente – spiega ancora Mambretti – abbiamo trovato il posto giusto dove poterlo utilizzare. Sono molto felice e grato a tutti quelli che hanno collaborato a questa iniziativa perché ora c’è la concreta occasione di dare una mano a persone in grave difficoltà”.
Per il buon esito dell’iniziativa, è stata fondamentale l’esperienza maturata, in particolare negli ultimi due anni, in Siria, Libano e Turchia, dove alcuni medici triestini hanno svolto, insieme a Support Syrian Children, una serie di missioni nei campi profughi insieme ad altri volontari.
Per informazioni e prenotazioni sulle diverse iniziative www.lacarovanadelsorriso.it.

A Oggiono incontri serali in biblioteca

Martedì 28 giugno, ore 21:00 – “Un antropologo in bicicletta” di Massimo Pirovano – edito da Mimesis, 2016
Martedì 12 luglio, ore 21:00 – “A bello peste et fame libera nos domine” di Giovanni Corti – edito da Il Ciliegio, 2016
Martedì 26 luglio, ore 21:00 – “…quando ad ‘Oggionno’ arrivava il tramway a vapore…” di Angelo e Alberto Ripamonti – libro autoprodotto nell’ottobre del 2015

Il luogo d’incontro tra autori e pubblico è la biblioteca, mentre il tempo è la sera, alle 21, del martedì, quando, nei mesi estivi, il servizio è aperto dalle 20 alle 22.
Proprio per mantenere “ancorata” l’iniziativa al servizio che la promuove e per offrire un’occasione imprevista ai visitatori serali, si è scelto di realizzare gli incontri “biblioteca attiva”, con il banco prestiti operativo.

Le tre proposte di lettura spaziano in ambiti diversi.
Il primo incontro è dedicato al saggio di Massimo Pirovano, frutto dell’osservazione, protratta per quattro anni, delle dinamiche della società sportiva U.C. Costamasnaga, votata al ciclismo giovanile. Un’analisi partecipata, effettuata sul campo (in alcuni casi, su due ruote) con gli strumenti dell’antropologia.
L’appuntamento successivo vede invece la presentazione del secondo romanzo del libraio oggionese Giovanni Corti. E’ un giallo, come “Azzurro Marco”, l’opera prima, ed è ambientato ad Oggiono nel Cinquecento, ai tempi della caccia alle streghe.
Quindi, a conclusione del ciclo, la ricerca dei due cugini Angelo e Alberto Ripamonti sulla tramvia che da Monza arrivava ad “Oggiono”. Nel saggio se ne ricostruisce la storia, tessendo i ricordi famigliari, recuperando i cimeli collezionati nel tempo e presentando i documenti ritrovati negli archivi comunali.

A Oggiono il 6 giugno si parla di video sorveglianza

L’Amministrazione comunale di Oggiono invita i cittadini, all’incontro in programma lunedì 6 giugno in sala consiliare.
Con l’occasione sarà possibile prendere visione delle potenzialità di questo strumento tecnologico e altamente qualitativo.
“Mai come oggi la sicurezza di ogni cittadino sta a cuore all’amministrazione comunale ed è per questo che la Vostra presenza sarà importante, così come quella di commercianti ed imprenditori, i quali, in sinergia con l’amministrazione comunale, potranno contribuire ad aumentare ulteriormente la nostra sicurezza e qualità di vita”, dice il sindaco Roberto Ferrari.
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Domenica 5 giugno si vota per il sindaco

Seggi aperti dalle 7 alle 23. Oggi si vota in ventun Comuni della provincia di Lecco.
Oggi si vota per il nuovo consiglio comunale a: Barzanò, Bellano, Brivio, Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Colico, Crandola Valsassina, Cremeno, Garlate Montevecchia, Morterone, Nibionno, Olgiate Molgora, Olginate, Perledo, Pescate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Sueglio, Varenna e Viganò.

Ci siamo… Si parte con Whattsapp Brianza: ce ne parla Alessandro Villa

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Non ci credo, ragazzi: non mi sembra vero ma siamo partiti!
Si concretizza il sogno che avevo nel cassetto sin da quando, nel Gennaio 2015, nasceva sotto forma di gruppo su Facebook e Whatsapp “WHATTSAPP BRIANZA”,
Ma cos’è Whattsapp Brianza
“WHATTSAPP BRIANZA” è un gruppo con finalità sociali, per aggregare giovani della Brianza allo scopo di socializzare, favorendo il confronto e la comunicazione in maniera seria e rispettosa, contrapponendosi alle realtà convenzionali di siti d’incontri finalizzati a trovare un partner per dare, così, l’opportunità a chiunque lo desideri davvero
Non a coso il nome del gruppo si diversifica da quello della nota app di messaggistica istantanea per via del fatto che è scritto con 2 “T” (e non con una) per simboleggiare i valori del progetto e l’idea di chiamarlo così mi è venuta perché, “grazie” ad un errore di battitura del nome dell’app, le due “TT” vicine mi ha fatto pensare a due amici “che si tengono per mano”, soprattutto in senso metaforico.
Da allora Whattsapp Brianza si è sviluppato sul territorio in modo graduale e capillare, arrivando addirittura a prendere utenti non solo della Brianza e limitrofi ma anche persone interessate provenienti dalle zone del circondario di Milano, Pavia, Bergamo: questo grazie ad un passaparola tra le persone e per via del grande interesse che ha suscitato nelle persone, facendo capolino anche nelle diverse realtà sportive locali ed ai media partner (tra cui spicca tra tutti un’importante ospitata all’interno di una rubrica di uno dei maggiori programmi di punta dell’emittente televisiva del gruppo di TeleLombardia, Milanow).
Il progetto nasce da un’idea del sottoscritto, poiché, avendo problemi a livello fisico, ho sempre cercato su internet delle realtà locali che fossero in grado di aprire la mentalità di chi ancora crede nelle etichette e nelle categorie dal momento che, essendomi interfacciato per anni con realtà che mi hanno fatto sentire ghettizzato (e, quindi, in un certo senso anche “limitato”), mi sono reso conto che serviva un punto d’incontro tra tutte le rispettive realtà e diversità.
Ed è così che, non trovando nulla in rete (dove sono andato anche un po’ alla ricerca di quella figura che, fino a poco prima dell’era dell’evoluzione tecnologica. si chiamava “amico di penna”), senza nessuna presunzione né aspettativa alcuna da parte di un eventuale riscontro, mi sono messo al pc ed ho aperto prima il gruppo Facebook e, successivamente, un gruppo su Whatsapp.
Sono rimasto stupito nel vedermi “sommerso” di messaggi di complimenti, di supporto e di persone che mi scrivevano privatamente le proprie testimonianze già dalle prime 24 ore nelle quali c’è stato un boom di circa un’ottantina di iscrizioni al gruppo Facebook.
Col tempo e con l’aumento di adesioni (che ora stanno per toccare le 600 su Facebook ed una ventina abbondante di utenti fissi su Whatsapp che, nel corso del tempo, si sono alternati entrando, uscendo e tornando), mi sono accorto, però, di un’altra questione importante che mi ha portato a presumere il perché di tutto questo “silenzio” di fronte a fatti di cronaca che vedono al centro un sacco di persone, tra giovani e meno giovani che vivono allo stesso modo (e non solo) il disagio sociale come l’ho potuto vivere io sulla mia pelle e coi miei occhi attraverso le troppe persone che ne vedo – mio malgrado – subirne in modo totalmente passivo come se niente fosse nonostante – paradossalmente – dentro faccia molto male.
Internet è un buon mezzo di comunicazione e di diffusione ed io stesso utilizzo molto (soprattutto) i social come mezzo di “denuncia”, riportando come in un diario segreto quelle che sono le situazioni che più mi provocano sofferenza, con l’obiettivo di spronare anche gli altri a fare lo stesso per porre fine a situazioni indiscutibilmente ingiuste che rendono anche sgradevole semplicemente esistere quotidianamente la società di oggi nella quale si dà sempre più importanza a valori superficiali, dando vita a stereotipi e fenomeni di massa ai quali, se non ti conformi, sei “fuori dal cerchio” e vieni snobbato, deriso e, nella peggiore delle ipotesi, anche maltrattato.
alessandro villa
La maggior parte della gente, però, HA PAURA DI INTERNET perché, bene o male, CI DEVI SEMPRE METTERE LA FACCIA COMPARENDO CON I TUOI DATI ANAGRAFICI QUALI comunque un nome ed un cognome (se non ti crei un’identità falsa che, però, ti sottopone all’eventualità di diversi ulteriori rischi legati alla veridicità della tua utenza) e, di fronte a questo “ostacolo”, molte persone preferiscono tacere e subire senza dire o fare niente.
Ecco, dunque, che, a questo punto, per ovviare a tutto questo e garantire (su richiesta) l’assoluto anonimato per dar maggior libertà di esposizione, mi viene in mente l’ipotesi di proporre una rubrica sulla carta stampata che, però, per essere in linea con le finalità “no profit” che, sin dall’inizio, si era prefissato il nostro progetto, doveva essere totalmente gratuita anche e non solo per dare la possibilità a chiunque lo desiderasse di averne la propria copia senza dover spendere nemmeno un centesimo.
A dire la verità mi piaceva anche l’idea di approdare su di una testata online e, per questo, la scorsa estate ho provato a “bussare a qualche porta” per proporre la cosa che è piaciuta molto ma, per una cosa o per l’altra, non è mai partito nulla.
Così, una mattina, mi capita tra le mani “La Nuova Briantea” e, sfogliandola, mi sono reso conto che, probabilmente, poteva essere l’occasione giusta così, in tempo zero, ho contattato la redazione che ha accettato la mia proposta ed eccoci qui.
Quello che mi auguro da questo “sportello Help” è di poter offrire una ulteriore possibilità a chiunque per potersi esprimere senza paura di dover metterci la faccia in quanto questo è uno spazio che garantirà l’assoluta riservatezza ma non solo.
Potremo – infatti – interagire (anche in style corrispondenza) non solo per esporre “denuncia” ma per portare testimonianze positive che dimostrano quanto basti poco per costruire assieme qualcosa di grande, di bello e, soprattutto, utile al fine di sensibilizzare gli altri.
Da quando ho preannunciato che presto saremmo approdati in questo spazio, già mi sono arrivate delle email di testimonianze di vita, di storie e di iniziative che ci auguriamo possano arrivare dove il buon Dio vuole.

Per quel che riguarda il progetto “WHATTSAPP BRIANZA”, invece, ci sono in cantiere tante altre iniziative e progetti che svilupperemo nel tempo.
Per chiunque fosse interessato e per partecipare a questa rubrica, puoi farlo attraverso queste modalità di contatto (info@lanuovabriantea.it) oppure può contattare direttamente il sottoscritto al n° 392/7006202 tramite chiamata tradizionale, sms, Whatsapp e, novità: sono orgoglioso di poter annunciare che la Brianza, nel nome di Stonex e del suo CEO (il Lissonese Davide Erba), in collaborazione con Francesco Facchinetti, ha sviluppato una nuova app (disponibile per dispositivi Android , Apple e presto anche per WindowsPhone) ovvero “CIAO IM”; un’applicazione all-in-one che permette di utilizzare le principali funzionalità di messaggistica, chiamata, videochiamata e social-network mediante una sola applicazione.
Essendo Whattsapp Brianza uno strumento di promozione sociale, non potevamo non appoggiare questa splendida iniziativa “made in Brianza” grazie alla quale, il sottoscritto, sta prendendo accordi coi suoi fondatori per creare una sorta di sinergia.
Per essere inseriti nella chat di gruppo (sia su Whatsapp che su Ciao Im) è richiesto l’invio di un messaggio al numero sopra indicato identificandosi con nome, cognome e località di residenza al solo fine di geolocalizzare il richiedente per migliorarne il servizio.
Naturalmente, I DATI PERVENUTI NON SARANNO DIVULGATI A TERZI SECONDO L’ATTUALE NORMATIVA SULLA PRIVACY.
VOLANTINO Froonte

Nuova rubrica: storie di vita con Whattsapp Brianza

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Una nuova rubrica dove raccontare la propria storia. Alessandro Villa promotore di Whattsapp Brianza, da oggi diventa una delle firme del nostro blog. Sarà lui a coordinare lo spazio dedicato ai giovani ed anche ai meno giovani.
A breve pubblicheremo un suo primo articolo: il primo di tanti altri.
alessandro villa
Se volete contattarlo scrivetegli sulla pagina Facebook di Whattsapp Brianza.
VOLANTINO Froonte
VOLANTINO2 (Retro)

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