Archivio Autori: La Nuova Briantea

Nuovo sacerdote a Suello, Cesana e Pusiano

Pusiano
Dal primo settembre don Antonio Crippa, attuale amministratore parrocchiale a Civenna e Lasnigo, diventerà residente con incarichi pastorali nella Comunità pastorale di Santa Maria di Suello, Cesana Brianza e Pusiano, e risiederà nella casa parrocchiale di Pusiano.
Foto dal sito Triangolo lariano

A Pusiano la festa della Madonna della Neve il 4 e 5 agosto

Pusiano Madonna della Neve
Festa della Madonna della Neve a Pusiano, il 4 e 5 agosto. Si comincia martedì 4 agosto dalle 19, con la sagra della Madonna della Neve e, alle 21, l’illuminazione del lago con barche illuminate e i lumini galleggianti. Alle 21 la messa al santuario e alle 22.15 lo spettacolo pirotecnico.
Dalle 19 alle 24 la strada provinciale Como-Lecco resterà chiusa nel centro abitato del paese.
Mercoledì 5 agosto le messe alle 6, alle 7, alle 8, alle 9, alle 10, alle 11 e nel pomeriggio alle 16, al santuario con servizio di navetta dalle 7.30 alle 13 con partenza da piazza lago.
Foto sito Triangolo lariano

Sono ventitré le persone abilitate ad usare il defibrillatore

defibrillatore Rogeno
A volte basta poco per fare la differenza: qualche minuto rubato all’attesa, un massaggio eseguito correttamente, l’uso di un’attrezzatura adatta e la vita che sembrava perduta ritorna a pulsare.
Questo il senso del corso di rianimazione cardiopolmonare di base e defribillazione precoce, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Lariosoccorso.
In sostanza le 23 persone che vi hanno partecipato sono risultate idonee ed abilitate all’uso di un defribillatore semi automatico esterno per la rianimazione cardiaca.
A Rogeno ci sono tre defribillatori disponibili, uno presso la scuola primaria, due presso il centro sportivo polivalente ed uno sarà presto collocato anche in l’oratorio. Al corso della durata di cinque ore tenutosi presso la scuola primaria di Rogeno, hanno partecipato insegnanti e bidelli, vigili urbani, amministratori comunali, rappresentanti delle associazioni locali ed iscritti a società sportive. Sono previsti anche aggiornamenti periodici per migliorare le abilità acquisiti nelle tecniche di rianimazione.
“Si tratta di un’opportunità messa a disposizione di tutti a vantaggio di tutta la comunità” ha ribadito il sindaco Antonio Martone durante la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al corso. “Più persone sanno usare un defribillatore più alte sono le possibilità di salvare vite.”
Il Comune intende anche organizzare una serata di sensibilizzazione invitando tutti i cittadini.
Un ringraziamento particolare è andato all’associazione Lariosoccorso che ha tenuto gratuitamente il corso ed a permesso un notevole risparmio per l’amministrazione comunale e per le associazioni che hanno partecipato.
MR
Fonte la Goccia Briantea

Il consigliere provinciale Cardamone scrive a Renzi sul caso ciclabile Lecco-Abbadia

cardamone-rocco
Il consigliere provinciale delegato ai Lavori pubblici, Rocco Cardamone, già sindaco di Abbadia Lariana, ha inviato questa lunga lettera al premier Matteo Renzi, per smuovere la situazione di stallo legata alla ciclopista Anas da Lecco ad Abbadia.

Caro Presidente,
mi chiamo Rocco Cardamone, Consigliere con delega ai Lavori pubblici,
viabilità ed infrastrutture della Provincia di Lecco. Sono iscritto al Partito
Democratico e con convinzione ho sostenuto il suo avvento alla guida del PD
prima e del nostro Paese dopo, confidando nella svolta riformista e innovativa
da Lei propugnata.
La precisazione circa l’appartenenza al PD serve solo a spiegarle la mia
presenza all’Assemblea Nazionale tenutasi sabato 18 luglio all’EXPO di
Milano in occasione della quale sono rimasto colpito da un passaggio del suo
intervento dedicato alla scandalosa situazione delle opere pubbliche in Italia:
sempre più spesso finanziate e immediatamente bloccate da ricorsi, sentenze
e cavilli burocratici. Una cifra che lei ha stimato in 20 miliardi di euro !
La sua sdegnata denuncia mi ha trovato d’accordo, facendomi
immediatamente riflettere sulla situazione di impasse che vive il territorio
lecchese a causa di un’opera pubblica, ferma da anni, il cui investimento
ammonta a 12 milioni di euro, che colpevolmente contribuisce a formare
quella montagna di soldi inutilizzati.
Si tratta della ciclopista che congiungerà, quando riuscissero a realizzarla, i
paesi della sponda del Lario orientale (quello del Manzoni per intenderci) alla
città capoluogo. Una strada che partendo da Abbadia Lariana giungerà a
Lecco grazie ad un tracciato alternativo alla Super Strada 36 che si sviluppa
per circa 5 chilometri costeggiando il lago. Un percorso suggestivo, sospeso
sul lago, che oltre a dare sicurezza a pedoni e ciclisti permetterà di restituire
chilometri di rive alla balneazione, allo svago, alla contemplazione del
bellissimo panorama che il Lario lecchese sa offrire.
Ebbene, quest’opera promossa dal sottoscritto quando era sindaco di Abbadia
Lariana (1999-2009), progettata e approvata dal piccolo Comune, ha richiesto
anni di lavoro guadagnandosi la credibilità presso ogni sede istituzionale, al
punto di convincere ANAS a finanziarla. L’Ente strade ne condivise subito
l’utilità e l’urgenza stante l’anomalia che caratterizzava e caratterizza tutt’oggi
questo lembo di territorio stretto tra lago e montagna privo di una strada
alternativa alla S.S.36 sulla quale ciclisti, pedoni, (aggiungerei per paradosso
carretti, asini e cavalli) devono mescolarsi pericolosamente ad auto e camion
in spregio alle norme del Codice della Strada e alla incolumità delle persone.
Per comprendere la situazione di oggettivo pericolo e di conclamata
emergenza che questo tratto rappresentava evidenzio come ANAS lo
classificava quale “punto nero” della viabilità lombarda.
Sulla base di questo preoccupante requisito il progetto dell’infrastruttura
veniva finanziato per avviarne la realizzazione salvo entrare nella spirale che
avvolge e soffoca, questo con tanti altri, gli investimenti pubblici nel nostro
Paese.
E avendo la disperazione avuto il sopravvento sulla speranza ho ritenuto utile
scriverle questa lettera, sperando che possa incrociare il suo interesse, per
raccontarle lo stallo in cui ci troviamo dopo molti anni e darle contezza delle
lungaggini burocratiche e amministrative che rischiano di vanificare anni di
lavoro mandando in fumo ingenti risorse economiche.
Per darle un’idea di quanto sia mortificante subire situazioni come questa,
senza poter agire per invertire la rotta, ho voluto di seguito ricostruire le fasi
salienti che hanno segnato la storia di quest’opera partendo dalle iniziali
utopie, passando per le concrete speranze, cadendo infine nell’attuale
rassegnazione.
1999: il Comune di Abbadia Lariana inizia a evidenziare la necessità di
mettere allo studio una ciclabile che congiunga i Paesi del lago con il
capoluogo;
2003: dopo anni di sollecitazioni andate a vuoto il Comune si candida alla
redazione di un studio preliminare al fine di valutare la fattibilità dell’opera: la
Direzione nazionale di ANAS risponde che condivide la proposta al punto di
rilanciare proponendo che sia il Comune a farsi carico della progettazione
esecutiva completa di tutti gli atti autorizzativi. A seguito di ciò avrebbe
finanziato la ciclabile. Entro la fine dello stesso anno, con uno sforzo enorme il
Comune di Abbadia Lariana riesce ad approvare il progetto definitivo
convocando la conferenza dei servizi che lo approva.
2004: il Comune approva il progetto esecutivo inviandolo ad ANAS affinché
mantenesse l’impegno di finanziare l’opera;
2007: ANAS dopo tre anni di inerzia e numerosi solleciti del Comune lariano
comunica formalmente di avere stanziato 12 milioni di euro per appaltare i
lavori (l’allora ministro Di Pietro ne diede ufficialmente notizia nel corso di una
visita a lecco);
2009: viene pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori;
2010: l’appalto viene affidato al Consorzio AEDARS di Roma;
2012: dopo una serie di ricorsi da parte di altre imprese partecipanti alla gara i
lavori hanno inizio ma solo per modeste attività, dopo di ché tutto di ferma;
2014: a seguito di un provvedimento interdittivo della Prefettura di Roma il
Consorzio AEDARS viene estromesso dall’appalto;
2015: il Consorzio ricorre contro questa esclusione e vince davanti al TAR.
ANAS riprende le procedure per riaffidargli i lavori ma nel corso di questa
procedura interviene il fallimento del Consorzio.
2015: ANAS riavvia le procedure di “interpello” delle altre imprese che
seguono nella graduatoria di gara e sta procedendo ad un nuovo affidamento.
Da ultimo, classica ciliegina sulla torta, ho appurato, a seguito di una visura
camerale, che l’impresa con la quale sta per essere siglato il nuovo contratto
ha 2 (due) dipendenti !
Certo, avrà le qualificazioni previste, avrà le “carte” a posto, avrà i certificati in
ordine ma, mi chiedo, e l’impresa, dov’è l’Impresa ? Qual è la sua
organizzazione, dove sono le sue maestranze, i suoi macchinari, le sue
attrezzature ?
Ho il fondato timore che ci avviamo verso un nuovo supplizio: lavori che fanno
finta di cominciare, sospensioni più o meno motivate,, iscrizione di riserve,
contestazioni, ecc. E noi quando vedremo l’opera finita? Per quanto tempo i
12 milioni resteranno improduttivi lungo le rive del lago senza che creino
lavoro, occupazione, crescita e gli attesi benefici pubblici per i quali l’opera è
stata progettata e finanziata col denaro del contribuente ?
Questa la cronistoria: 16 anni dalle prime proposte, 11 anni dall’approvazione
del progetto esecutivo e 6 anni dalla pubblicazione della gara di appalto. E
pazienza se solo fossimo sicuri di vedere la luce in fondo al tunnel.
Caro Presidente del Consiglio, si renderà conto che queste storie sono
inaccettabili ed inammissibili in un Paese moderno che ambisce ad essere
protagonista dell’emancipato e progredito Occidente europeo. E allora le
chiedo di fare qualcosa: adotti quest’opera come fosse un orfano in cerca di
famiglia, come progetto pilota in una nuova Italia, come esempio negativo che
può volgere al meglio basta che lo si voglia, dimostri agli italiani che
quest’opera e poi via via tante altre possono essere sottratte alla piovra che
sta avviluppando e divorando il nostro futuro.
Inviti il Ministro competente ad assumere provvedimenti straordinari affinché i
lavori si possano affidare ad impresa sana e forte che abbia voglia di lavorare,
di progredire, di dare occupazione e trarre giusti profitti. Che coltivi il sano
obiettivo di trasformare un progetto in un’opera, autentica e primordiale
ambizione dell’Imprenditore degno di tale nome.
Ciò costituirebbe un piccolo esempio del cambiamento di verso che tanto
viene evocato e nel quale tanti hanno creduto e continuano a credere.
Dimostri che si può fare.
Con fiducia,
f.to Rocco Cardamone

“Sigaretta mia non ti conosco” dal 15 al 22 agosto a Varenna

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Dal 15 al 22 agosto la polisportiva Monte Marenzo proporrà ai visitatori di villa Monastero a Varenna una sfida particolare: il giardino botanico è stato infatti scelto come suggestiva location per l’iniziativa di ferragosto “Sigaretta mia non ti conosco”.
Una proposta originale di sensibilizzazione per promuovere la lotta al fumo e l’adozione di stili di vita più salutari, scommettendo sulla responsabilità e sulla volontà delle persone invece che sui divieti e sulle restrizioni.
Durante l’iniziativa, che ha il patrocinio dell’amministrazione provinciale, dell’Asl e del Comune, i partecipanti potranno passeggiare nel giardino, per scoprire le bellezze naturali e il fascino degli scorci sul lago, impegnandosi però a non fumare.

L’Asl offre un servizio per il controllo dei funghi

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Anche quest’anno, l’Azienda Sanitaria Locale di Lecco fornisce un servizio di controllo dei funghi freschi a tutela del consumatore nel periodo che va dal 1° agosto al 30 novembre 2015 presso due centri:
• Laboratorio di Prevenzione in Via 1 Maggio, 21, ad Oggiono.
Orari di apertura:
il martedì e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 11.00
• Il S.I.A.N. (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) in Via Papa Giovanni XXIIII, a Bellano.
Orari di apertura: nei mesi di agosto e settembre
Il lunedì, il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 14.30 alle 15.00
Nei mesi di ottobre e novembre su appuntamento telefonico.
E’ possibile accedere all’ispettorato micologico presso il Laboratorio di Prevenzione e presso il SIAN in Via Papa Giovanni XXIII in altri periodi e in orari diversi da quelli sopra indicati, previo appuntamento telefonico.
0341/482874 – Ispettorato Micologico di Oggiono
0341/822128 – Ispettorato Micologico di Bellano
Il servizio è gratuito.
L’Ispettorato Micologico offre ai cittadini una consulenza tecnica per il riconoscimento delle diverse specie fungine fresche raccolte da privati ai fini della determinazione della loro commestibilità.
All’esame di commestibilità deve essere sottoposto l’intero quantitativo raccolto e le specie giudicate non mangerecce verranno trattenute per la distruzione.
Si ricorda che non esistono metodi, ricette, oggetti, metalli o altro in grado di indicare la tossicità del fungo, l’unico metodo sicuro per stabilire la commestibilità è di classificarlo sulla base delle sue caratteristiche morfobotaniche come appartenente a specie di comprovata commestibilità.

E’ morto il ciclista Giorgio Albani famoso anche a Lecco

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Celebrati nella chiesa dedicata a Regina Pecis a Monza, le esequie di Giorgio Albani, figura leggendaria del ciclismo. Aveva 86 anni. Lascia i figli Roberto e Rossana.
Albani, soprannominato “il Professore”, è stato un campione, un grande direttore sportivo e un dirigente di eccezionale qualità. Come corridore è stato professionista dal 1949 al 1959, indossando per dieci anni la maglia della Legnano e l’ultimo quella della Molteni.
Albani, tra i suoi successi, vinse un campionato italiano e sette tappe del Giro d’Italia, tra le quali, quella del 1956, conclusasi a Lecco sul rettilineo di corso Martiri della Libertà.
Foto www.ciclonews.it
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Razzia di rame al cimitero di Barzanò

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Furto al cimitero di Barzanò. Nella notte tra mercoledì 29 luglio e giovedì 30 luglio, i soliti ignoti hanno fatto razzia di vasi di rame.
A dare l’allarme, nella mattinata di oggi, i parenti di alcuni defunti che hanno visto le tombe depredate.
Sul posto la polizia locale e i carabinieri di Cremella.
Una trentina le tombe saccheggiate.
I ladri pare siano entrati nel cimitero dalla strada pedonale che collega via Grandi a via Matteotti, costeggiando il camposanto.

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