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Nel 2016 è aumentata la produzione di rifiuti in provincia di Lecco

Nel 2016 la produzione dei rifiuti urbani in provincia di Lecco ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto all’andamento osservato nel 2015 e in linea con il trend regionale. L’analisi dei dati mostra come nel 2016 sono state prodotte 155.816 t di rifiuti urbani, 4.544 t in più rispetto al 2015 (+3%).
Le Raccolte Differenziate con una produzione di 95.917 t (considerando anche i materiali recuperati dai rifiuti ingombranti) hanno registrato, in termini assoluti, un incremento di 2.265 t rispetto al 2015 (+2,4%). Il dato è stato penalizzato dal basso quantitativo di materiali recuperati dai rifiuti ingombranti, considerato che tutte le frazioni merceologiche oggetto di raccolta differenziata, fatta eccezione per il vetro rimasto stabile, hanno migliorato i propri livelli di intercettazione.
La percentuale di raccolta differenziata è passata dal 61,9% al 61,6% (-0,3%), in considerazione del maggior aumento della produzione dei rifiuti urbani; il risultato è comunque migliore del dato medio regionale (60,8%).
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La frazione residuale, comprensiva dello “spazzamento strade”, con una produzione di 51.021 t ha registrato un aumento di 700 t rispetto all’anno precedente, pari all’1,4%.
Quanto alle performance dei singoli Comuni, nel 2016 è cambiato il vertice della classifica provinciale: al 1° posto Dorio, con il 77,6% di raccolta differenziata e con un pro-capite di rifiuti differenziati pari a 677,87 kg/ab, seguito a breve distanza da Lierna con il 74,7%, Ello ed Erve (74,1%). Chiudono la graduatoria, con percentuali inferiori al 35%, Morterone (24,4%), Varenna (28,6%), Introzzo (32,2%), Sueglio (32,3%), Vendrogno (33,7%), Casargo (34%), Parlasco (34,1%), Tremenico (34,4%). Tra i Comuni che hanno migliorato in modo significativo la percentuale di raccolta differenziata si distinguono Erve (dal 20° al 4° posto) e Annone Brianza con il 63,4% (dal 63° al 39° posto). Lecco passa dal 58,2% al 57,2%, collocandosi al 61° posto nella graduatoria provinciale.
L’andamento della produzione dei Rifiuti Urbani e delle Raccolte Differenziate non è comunque omogeneo nel territorio provinciale, come conferma la classifica dei Circondari per percentuale di raccolta differenziata. Nel 2016 la palma del Circondario “riciclone” spetta al Meratese (65,1%), seguito dal Casatese (65%) e, a maggior distanza, dalla Valle San Martino (62,9%), dall’Oggionese (62,1%), dal Lario Orientale (60,8%) e dal Lecchese (59,3%); chiude la graduatoria la Valsassina (47,4%).
“I dati relativi al 2016 – sottolinea il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Bruno Crippa – ci dicono che è necessario dare ulteriore spinta e forza alla raccolta differenziata e creare maggiore sensibilità tra i cittadini, spiegando cosa significhi l’economia circolare. Ciò che separiamo e recuperiamo non è più un rifiuto, ma, attraverso il riuso, diventa una risorsa. La raccolta mono materiale di carta e cartone darà certamente nuovo impulso. E’ necessaria però una nuova campagna di sensibilizzazione anche attraverso la promozione e la diffusione delle buone pratiche sperimentate con successo da diversi enti locali. Se l’obiettivo è raggiungere il 67% di raccolta differenziata, si tratta di una scelta convinta da cui non si torna indietro. Va affrontato il problema del recupero dei rifiuti ingombranti”.
Fonte Ufficio stampa Amministrazione provinciale di Lecco
Foto da Internet

Living Land: raccolto un milione di euro

Grande traguardo per il fondo Living Land istituito presso la Fondazione comunitaria del Lecchese per raccogliere contributi da destinare alle attività dedicate allo sviluppo del welfare locale.
Lecco, 13.09.2017 – Ha oltrepassato la quota di 1 milione di euro il Fondo Living Land, istituito presso la Fondazione comunitaria del Lecchese per raccogliere risorse a sostegno del progetto omonimo e permettere a enti pubblici, organizzazioni del terzo settore, imprese e cittadini di contribuire alla costruzione di un welfare di comunità.
Ad aprire la conferenza è stato Lorenzo Guerra, Presidente Consorzio Consolida – “Oggi siamo qui a celebrare un traguardo importante per tutta la provincia di Lecco, poiché Living Land si costituisce come risposta ai bisogni del territorio, con particolare attenzione su due fasce di popolazione: le nuove generazioni e le persone anziane”.
Questo è, infatti, l’obiettivo di Living Land, un progetto che si sviluppa all’interno del bando “Welfare in Azione” promosso dalla Fondazione Cariplo e che vede il coinvolgimento di più di 70 enti – pubblici e privati – uniti attorno al comune intento di sperimentare un nuovo sistema di welfare: un welfare che sia innovativo, flessibile e partecipato, in grado di incontrare e dialogare con la comunità.
“Living Land è un investimento economico e di progettualità condivisa fra imprese, cittadini, fondazioni, associazioni ed enti pubblici che permette di conservare le singole specificità dei territori coinvolti, nonché un esempio di welfare generativo da cui prendere spunto per pianificare azioni future” – continua Filippo Galbiati, Presidente del Distretto di Lecco.
Da una parte, la rete di Living Land ha sviluppato una serie di azioni per accompagnare adolescenti e giovani nella transizione verso la vita adulta, attraverso esperienze pre-lavorative, lavorative e d’impegno sociale: dalle attività di riqualificazione dei beni pubblici o cura di orti, serre e agriturismi ai percorsi di cittadinanza attiva, dai tirocini di orientamento professionale in azienda ai progetti “imprenditivi” per dare spazio alla creatività e valorizzare il territorio locale. Dal 2015 ad oggi, sono 1.900 i giovani tra i 15 e i 29 anni che hanno partecipato alle iniziative proposte, variegate per tipologia, ma unitarie nel pensiero di fondo: offrire ai ragazzi delle occasioni per mettersi in gioco, misurarsi con se stessi e con gli altri e acquisire competenze utili alla crescita personale e professionale.
D’altra parte, Living Land si è rivolto anche alle persone anziane e alle loro famiglie, coinvolgendone 500 e accompagnandole nel tentativo di alleviare il carico di cura dei care-giver e prevenire le situazioni di fragilità. Tra i servizi attivati vi sono: punti informativi, sportelli di orientamento psicologico e luoghi per il controllo dello stato di salute; percorsi di formazione delle badanti e affiancamento alle famiglie nella selezione delle assistenti familiari; la telefonia sociale per offrire alle persone che vivono sole il tempo di qualche chiacchierata con un volontario-amico e un punto di riferimento attivo 24h/24; la custodia sociale che mette a disposizione un accompagnatore-custode per sbrigare le faccende quotidiane o per altre necessità. Living Land ha, inoltre, sperimentato un innovativo sistema domotico che, monitorando l’abitazione con un kit di sensori, intende permettere alle persone anziane di vivere con maggiore sicurezza nella propria casa e ai familiari di essere allertati nei casi di criticità.
“La Fondazione comunitaria del Lecchese ha messo a disposizione del fondo Living Land tutti gli strumenti per godere delle agevolazioni fiscali e consentire di raccogliere donazioni utili a sostenere le iniziative del progetto. – prosegue Mario Romano Negri, presidente Fondazione comunitaria del Lecchese.
“A costruire il nuovo welfare di Living Land non hanno contribuito solo gli enti pubblici con un importo di 670.000 euro, protagonisti sono stati anche gli imprenditori (116 aziende hanno versato quasi 225.000 euro), gli enti del terzo settore (50 associazioni e organizzazioni del privato sociale hanno contribuito con 131.000 euro) e numerosi cittadini, che hanno donato complessivamente oltre 47.000 euro” – sottolinea Alina Grieco, Referente progetto Living Land – Se l’avvio del progetto si deve al finanziamento – pari al 49% – erogato da Fondazione Cariplo, la realizzazione di tutte le azioni è stata resa possibile dalla partecipazione della comunità locale”. I fondi raccolti sono stati utilizzati per sostenere percorsi di inserimento o orientamento lavorativo per i giovani e l’attivazione dei servizi e dispositivi domiciliari per le persone anziane.
Presente, a testimoniare la propria collaborazione con il progetto, Antonio Branduardi, titolare del Bar Baff – “Abbiamo scelto di partecipare al progetto Living Land sin dal suo avvio nel 2015, nell’intento poter offrire nuove opportunità ai giovani del nostro territorio.”
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Il traguardo raggiunto oggi dal Fondo Living Land non è solo manifestazione della generosità della comunità della provincia di Lecco, ma anche uno straordinario esempio di collaborazione ed engagement, segno evidente di una volontà di contribuire fattivamente ad un processo di innovazione locale e rendere migliore la qualità della vita nel proprio territorio.
Tante le campagne e le iniziative realizzate, anche in collaborazione con le diverse associazioni locali, tra cui Azione Cattolica Valmadrera. “Abbiamo visto Living Land come un contenitore che genera speranza e voglia di mettersi in gioco. Grazie al capitale di saperi, esperienze, conoscenze messi a fattor comune, è stato possibile creare una sensibilizzazione territoriale diffusa e una “corresponsabilità popolare” vissuta nel concreto dal basso” – conclude Giacomo Bianchi, Referente Azione Cattolica Valmadrera.
Un ringraziamento speciale va dunque alla Fondazione comunitaria, a tutti i Comuni del territorio provinciale, alle imprese, alle realtà non profit e alle persone che hanno deciso di credere in questo progetto e hanno reso possibili i risultati finora ottenuti.
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Campagna solidale per Dottor Sorriso al Medea

Dall’1 settembre al 2 ottobre 2017 campagna con numero solidale 45513 , a favore di Dottor Sorriso Snlus. Un piccolo gesto per donare serenità ai bambini dell’istituto “Eugenio Medea” di Bosisio Parini.
Parte la raccolta fondi per garantire la visita settimanale di 2 clown-dottori.
Per un bambino in ospedale è difficile conservare serenità, fantasia e voglia di giocare.
La clownterapia è un’attività professionale che integra le cure tradizionali, contribuendo a ricostruire, attraverso il sorriso, le difese del bambino di fronte al trauma del ricovero. Ridere, infatti, non solo influisce sullo stato psicologico dei pazienti ma rafforza la loro capacità di affrontare la malattia velocizzando il percorso di guarigione.
Dottor Sorriso ONLUS è stata la prima fondazione a portare la clownterapia in Italia, ormai più di vent’anni fa, e oggi regala il sorriso a 30.000 bambini ogni anno in 29 reparti pediatrici di ospedali e istituti di riabilitazione in tutta Italia, soprattutto oncologici e di lunga degenza.
Ogni settimana Dottor Sorriso dona ai piccoli pazienti l’allegra visita dei suoi clown-dottori che, con uno scherzo, un gioco, una magia, accompagnano i bambini nel periodo del ricovero, strappando loro una risata e aiutandoli ad evadere dalla tristezza e dalla paura.
Per consentire alla onlus di continuare questa preziosa opera, dall’1 settembre al 2 ottobre 2017, è attiva la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi La magia di un sorriso, con numero solidale 45513. Inviando un sms si possono donare 2 euro, chiamando da rete fissa 5 o 10 euro.
Con i fondi raccolti grazie alla campagna si può aiutare Dottor Sorriso ONLUS ad assicurare la presenza costante (una volta a settimana) di due clown-dottori in 6 reparti oncologici e lungodegenti e in 3 istituti di riabilitazione che ospitano bambini affetti da gravi disabilità intellettive e motorie situati in tutta Italia.
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Tra le strutture coinvolte, anche l’istituto Eugenio Medea – Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini.
Inoltre, sono interessati dalla campagna i reparti Chirurgia Pediatrica – Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma; Oncoematologia e Chirurgia Pediatrica – Policlinico di Modena; Oncologia Pediatrica e Pediatria – Casa Sollievo della Sofferenza “Padre Pio” di San Giovanni Rotondo; Pediatria – ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano; Cardiochirurgia Pediatrica – Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli; e gli istituti Sacra Famiglia di Cesano Boscone e S. Maria Nascente – Fondazione Don Gnocchi di Milano.
I clown-dottori di Dottor Sorriso sono in tutto 65 (25 clown professionisti appositamente formati per lavorare in contesti così delicati e 40 clown volontari preparati dagli esperti della fondazione). La loro visita è un appuntamento molto atteso dai piccoli pazienti, spesso annientati non solo dalla preoccupazione, ma anche dalla monotonia e dall’impossibilità di uscire; il loro intervento produce effetti positivi nei bambini e in tutte le persone coinvolte nel processo terapeutico. Vedere i propri figli sorridere e distrarsi, infatti, allevia la preoccupazione e il senso di impotenza dei genitori e, al contempo, consente al personale medico di operare con maggiore serenità. La continuità delle visite è essenziale alla validità del servizio, perché permette di instaurare tra i bambini e il clown-dottore un rapporto confidenziale, di amicizia e complicità.
Quest’anno La magia di un sorriso può contare sul prezioso sostegno dell’esilarante morning show radiofonico Tutti pazzi per RDS e della sua conduttrice Rossella Brescia, testimonial di Dottor Sorriso da ormai 4 anni, che coinvolgerà gli ascoltatori sull’iniziativa con giochi e momenti di approfondimento.
La campagna, inoltre, ha il patrocinio di Pubblicità Progresso.

Numero solidale: 45513
Periodo 1 settembre – 2 ottobre 2017
Valore della donazione:
SMS da 2 euro con Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali
Chiamata da rete fissa 5 euro con TWT, Convergenze e PosteMobile
Chiamata da rete fissa 5/10 euro con TIM, Wind Tre, Fastweb, Tiscali
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Fondazione Dottor Sorriso Onlus
Nasce nel 1995 con la missione di rendere più serena la degenza dei bambini in ospedale, attraverso la clown terapia.
Grazie al sostegno di privati cittadini, imprese e istituzioni la Fondazione realizza la propria missione avvalendosi di clown professionisti, che svolgono la loro attività all’interno delle strutture sanitarie e degli istituti di riabilitazione, in stretta collaborazione con il personale medico. I clown di Dottor Sorriso oggi operano in 29 reparti pediatrici di 18 ospedali, in 3 istituti di riabilitazione e in un poliambulatorio, portando il sorriso a più di 30.000 bambini ogni anno. Prima nel nostro Paese, la Fondazione ha avuto il merito di introdurre la clownterapia anche negli istituti di riabilitazione, per portare il sorriso ai bambini affetti da disabilità fisiche e mentali, malattie croniche e degenerative.
Parallelamente, in questi anni, la Fondazione ha realizzato una serie di progetti internazionali, in supporto ad altri organismi operanti in contesti di disagio o emergenza, come Macedonia, Afghanistan, Ucraina, Romania, India, Palestina e Burkina Faso.

Adesioni elevate al 63° Convegno di Studi Amministrativi

Adesioni elevate al 63° Convegno di Studi Amministrativi, in programma da giovedì 21 a sabato 23 settembre a Villa Monastero di Varenna.
L’edizione di quest’anno avrà come tema La tutela degli interessi finanziari della collettività nel quadro della contabilità pubblica: principi, strumenti, limiti. La direzione scientifica è affidata a un Comitato di coordinamento della Corte dei conti. Il progetto e la direzione organizzativa sono del professor Amedeo Bianchi, già Segretario Generale e Direttore Generale della Provincia di Lecco.
Il 63° Convegno di Studi Amministrativi è organizzato dalla Provincia di Lecco e dalla Corte dei conti, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il contributo e il patrocinio di Regione Lombardia, Unione Province Italiane e Lombarde, Comunità Montana Valsassina, Comune di Lecco, Camera di Commercio di Lecco e Fondazione Cariplo.
Il Convegno si aprirà con i saluti delle autorità: il Presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano, il Sindaco del Comune di Varenna Mauro Manzoni, il Prefetto di Lecco Liliana Baccari e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Nel corso delle tre giornate sono previsti gli interventi del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro e del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti.
Dopo l’introduzione del Presidente della Corte dei conti Arturo Martucci di Scarfizzi, seguiranno, tra gli altri, gli interventi del Presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi, del Presidente della Corte europea dei Diritti dell’Uomo Guido Raimondi, del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, del Presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, dell’Avvocato generale dello Stato Massimo Massella Ducci Teri, del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, del Presidente aggiunto del Consiglio di Stato già Ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi.
“Il 2017 – sottolinea il Presidente della Corte dei conti Arturo Martucci di Scarfizzi – vede la Corte dei conti promotrice del 63° Convegno di Studi Amministrativi, centrato sulla connessione tra tutelabilità degli interessi finanziari della collettività e disciplina giuscontabile, con una riflessione sulle funzioni intestate alla Corte e le posizioni di cui è portatrice la collettività nazionale nelle sue molteplici espressioni. La Corte, quale Istituzione indipendente, è infatti garante della sana gestione delle pubbliche risorse, assicurando nel contempo che i cittadini possano fruire dei servizi pubblici. Il Convegno vedrà intervenire eminenti esponenti delle istituzioni, illustri relatori del modo dell’accademia, delle magistrature, dell’Alta amministrazione e della Corte dei conti. Dal loro fertile contributo potranno trarre ispirazione studiosi e operatori del diritto per inquadramenti dottrinali e applicazioni giurisprudenziali”.

“Da oltre 60 anni – commenta il Presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano – il Convegno di Studi Amministrativi rappresenta un’occasione di approfondimento su tematiche di grande importanza: per tre giorni Villa Monastero e la Provincia di Lecco avranno l’onore di ospitare relatori di grande caratura, che dibatteranno su temi quanto mai attuali. Il Convegno ha l’ambizione di far emergere spunti di riflessione e di confronto utili per il miglioramento e la riforma della Pubblica Amministrazione”.

“Il Convegno di Studi Amministrativi – aggiunge il Direttore organizzativo Amedeo Bianchi – rappresenta un appuntamento tradizionale, la cui eco ha una notevole risonanza a livello nazionale, non solo tra gli addetti ai lavori e gli studiosi del diritto. Sin dal 1955 il Convegno è un’occasione di incontro e confronto tra personalità del mondo giuridico, economico ed istituzionale, anche quest’anno personalità di eccellente competenza dibatteranno su un tema importante, con ricadute positive sul rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione”.

Il Convegno è accreditato dagli Ordini degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti di Lecco.
Per iscrizioni: compilare il modulo on line disponibile su www.villamonastero.eu e www.provincia.lecco.it.
Per informazioni: 0341-295450/308, villa.monastero@provincia.lecco.it.ù
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A Bellano la presentazione del libro di Carlo Molteni

Come cornice l’Orrido con le sue gole e quel suo panorama unico a due passi dal centro paese. Nella mattinata di oggi, 27 agosto, Carlo Molteni, presidente dell’Avis Bellano, e già sindaco di Varenna, ha presentato il suo libro “La vecchia foto. L’uomo della grotta”.
A fare gli onori di casa il sindaco Antonio Rusconi, e un numeroso pubblico che si è confrontato con l’autore.
La trama si snocciola attorno a personaggi con caratteri ben definiti, e luoghi che sembrano usciti dal passato.
Tutto comincia con una vecchia foto che ritrae un borgo di lago con case colorate che si specchiano nelle acque, numerosi bar e tanta gente sulla riva.
Il finale è a sorpresa, ed anche andando a leggerlo subito per la curiosità, ben poco si capirebbe. Infatti il racconto va letto pagina dopo pagina, vivendolo e immedesimandosi con la fantasia in questo paese di lago che ovunque potrebbe essere. Facile pensare a Varenna e alla grotta d Fiumelatte, ma potrebbe anche essere Bellano con l’Orrido. Quell’Orrido che con le sue cascate e gole, ha fatto da sfondo alla presentazione.
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Quando a Bosisio si aggiunse Parini

L’idea di aggiungere il cognome “Parini” al nome “Bosisio” venne al Preside del liceo classico “Giuseppe Parini” di Milano, che sul finire degli anni venti del secolo scorso consigliò il Podestà del nostro comune di attivarsi affinché si realizzasse tale aggiunta. Il Podestà dell’epoca, ossia il Sig. Carlo Carpani, accolse con favore la proposta in quanto intuì che la nuova denominazione appariva il modo più semplice, ma anche il più idoneo ed efficace a dimostrare l’attaccamento della popolazione al Grande Poeta. Con la nuova denominazione, inoltre, il Comune avrebbe potuto acquistare una rinomanza fino ad allora sconosciuta. Anche ragioni meno nobili, ma non per questo meno importanti, avrebbero consigliato il cambio del nome. Infatti in quegli anni, con cadenza quasi giornaliera, veniva recapitata a “Bosisio” la corrispondenza diretta al comune di “Bovisio” nel milanese e viceversa. L’aggiunta del cognome “Parini” rendeva pertanto meno somigliante i nomi dei due comuni, con tutti i vantaggi che esso comportava. Il cambio del nome avrebbe quindi avuto anche il merito di risolvere un problema all’epoca davvero molto avvertito tra i cittadini.
Bosisio Casa Parini
L’iter fu molto celere. In sintesi. Il 3 maggio 1929 il Podestà di Bosisio deliberava di chiedere all’autorità competente l’autorizzazione a sostituire il nome del Paese da “Bosisio” in “Bosisio Parini”. Il 17 maggio veniva proposta dallo stesso Podestà formale istanza; il 25 maggio l’amministrazione della Provincia di Como esprimeva parere favorevole; il 27 maggio il Sovrano, ossia Vittorio Emanuele III, su proposta del Primo Ministro Benito Mussolini decretava il mutamento della denominazione del Comune. L’iter fu davvero molto veloce. In tutto 23 giorni. Solo 10 se il computo viene fatto partire dalla data dell’istanza formale. In archivio comunale abbiamo ritrovato il testo della delibera podestarile del 3 maggio 1929 che illustra le ragioni del mutamento della denominazione. Non avendo invece ritrovato il testo del decreto regio che reca il nr. 1011, lo abbiamo richiesto direttamente all’Archivio Centrale dello Stato con sede a Roma, ove è custodito l’originale dell’atto. Oggi, pertanto, disponiamo della copia fotostatica del provvedimento che reca per l’appunto la sottoscrizione del Re Vittorio Emanuele III e del Primo Ministro Benito Mussolini.
Tratto da www.lagodipusiano.com
bosisio

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