Domenica 13 novembre 2016 in Duomo con la benedizione dei mezzi agricoli
Oltre 50 trattori sfileranno per le strade di Como la prossima domenica 13 novembre per la Giornata del Ringraziamento di Como e Lecco che verrà poi celebrata con una messa solenne nel Duomo di Santa Maria Assunta a Como, con la partecipazione di oltre 300 agricoltori della Coldiretti con le loro famiglie. Quest’anno l’evento sarà anche l’occasione per salutare e ringraziare il Vescovo Mons. Diego Coletti per la sua importante opera di guida pastorale e per dare il benvenuto al nuovo Vescovo Mons. Oscar Cantoni.
Il programma si aprirà alle ore 8:30 con il raduno dei trattori presso lo Stadio Sinigaglia, alle ore 9:15 partirà la sfilata dei trattori che attraverserà il lungo Lario Trento, il lungo Lario Trieste e via Manzoni per poi transitare dal Teatro Sociale dove avverrà la benedizione dei mezzi alle ore 9:30, si proseguirà quindi per via Bertinelli, via Sauro e l’arrivo e il successivo schieramento avverranno lungo le mura di Porta Torre.
Alle ore 10 ci sarà la Messa di Ringraziamento alla presenza del monsignor Coletti presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta in piazza Duomo. Per l’intera giornata, lungo i portici di via Caio Plinio Secondo, si terrà il Mercato di Campagna Amica dove i consumatori troveranno prodotti a filiera corta e di stagione: frutta e verdura, formaggi vaccini e caprini anche d’alpeggio, salumi, miele, confetture, piante e fiori, e tanto altro ancora. Sarà presente anche il Consorzio Terre Lariane IGT con una selezione dei migliori vini delle province di Como e Lecco. Sempre presso i portici Plinio ci sarà anche un desk di Coldiretti Giovani Impresa per rispondere alle domande dei consumatori in tema di filiere ed etichettatura.
“La Giornata del Ringraziamento – spiega Fortunato Trezzi, Presidente della Coldiretti di Como e Lecco – non è solo del mondo agricolo, ma appartiene a tutta la comunità perché vuole essere un momento di riflessione sulla qualità della vita e sui problemi del presente ma con uno sguardo verso il futuro. In fondo, se vogliamo, la vita di tutti i giorni è come il lavoro dei campi: prima bisogna seminare e poi raccogliere. E i nostri semi sono la tradizione, la qualità della vita e il lavoro. Su quelli possiamo costruire il rilancio dei nostri territori”.