Archivio Autori: La Nuova Briantea

A Bulciago il flamenco pro Amatrice

Sabato 15 ottobre alle 21 al centro sportivo comunale di via don Guanella a Bulciago, ci sarà una serata di flamenco per amatrice. Iniziativa promossa dalle Amministrazioni comunali di Bulciago, Cremella e Viganò, lo spettacolo prevede un contributo di 10 euro, che verrà poi devoluto alle popolazioni colpite dal sisma. Per prenotazioni inviare un’email a: flamencoperamatrice@gmail.com
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A Bosisio lezioni di musica

Il Comune di Bosisio e la biblioteca propongono una serie di corsi musicali, di strumento e canto. Le lezioni cominceranno il via il 17 ottobre. Per informazioni contattare il 339/19.74.941 oppure scrivere a: anna.screpis@libero.it.

E’ morto Giacomo Fornoni, campione di ciclismo

GIACOMO%20FORNONI%2010E’ morto Giacomo Fornoni, campione di ciclismo.
Giacomo Fornoni era nato a Gromo (Bergamo) il 26 Dicembre 1939. Da dilettante è stato campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 nel quartetto della 100 km con Bailetti, Cogliati e Trapè. Professionista dal 1961 al 1969, sempre con la Molteni, ha vinto il trofeo Baracchi nel 1964 (in coppia con Gianni Motta), il Gran Premio Eldag a Vigevano nel 1967 e la cronostaffetta Rho-Como nel 1968. Ha partecipato al Giro d’Italia (con un secondo posto nella tappa di Torino del 1965 e un terzo posto nella tappa di Lignano Sabbiadoro del 1962) e al Tour de France. Fra i piazzamenti figurano un secondo posto al trofeo Baracchi nel 1961 in coppia con Battista Babini e un terzo posto nel Gran Premio di Castrocaro Terme a cronometro nel 1962.
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Rogeno il 2 ottobre mostra micologica

Il Gruppo Brianza Rogeno, in occasione del 30esimo anniversario della fondazione del gruppo, organizza per domenica 2 ottobre la mostra micologica, nella palestra delle scuole, aperta dalle 9.30 alle 12 e dalle 14 alle 19.Durante la mostra saranno esposti anche i disegni sul tema funghi degli alunni delle scuole primarie.
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Como, Lecco – Fauna selvatica, in 12 anni oltre un milione di danni a Como e Lecco, presentata proposta di legge su “legittima difesa”

cinghiali
Legittima difesa. E’ questo il fulcro della proposta di legge presentata da Coldiretti Lombardia per fermare l’invasione dei cinghiali nei campi e sulle strade. “La situazione si fa ogni giorno più grave, sia dal punto di vista economico che sul fronte della sicurezza delle persone” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia. “Per questo è necessario intervenire con strumenti legislativi che diano la possibilità di difendersi dall’invasione. Non dimentichiamoci i 200 incidenti stradali che in media ogni anno vengono provocati dalla fauna selvatica, uno degli ultimi, in Oltrepò Pavese, purtroppo mortale”.
Secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati regionali, il conto totale dei danni in Lombardia negli ultimi 12 anni ha ormai superato i 17 milioni di euro, di cui 13 milioni per assalti ai campi e 4 milioni per schianti automobilistici. Si tratta di numeri prudenziali perché sempre più spesso gli agricoltori esausti non presentano neppure più le denunce.
A livello provinciale il totale dei danni dal 2004 a oggi (fra agricoltura e incidenti stradali), è di quasi un milione e 200 mila euro a Como, mentre a Lecco è già oltre i 270 mila euro. Nel Comasco si verificano in media oltre 100 attacchi in un anno alla zone agricole, mentre nel Lecchese si sfiorano i 150 e per entrambe le zone nel 65% dei casi di tratta di incursioni di cinghiali, che devastano le colture e rivoltano il terreno.
“Un grave problema che interessa l’intero comprensorio delle province di Como e Lecco” osservano il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, che sul tema hanno avuto lo scorso mese di aprile un incontro con il Prefetto di Como Bruno Corda. “Particolare la recrudescenza del fenomeno nelle valli d’Intelvi, del Ceresio e di tutto l’alto Lario occidentale e orientale: ad esserne interessati non sono solo gli imprenditori agricoli, ma anche la popolazione. Oltre ai risvolti economici pesanti, infatti, ci sono conseguenze anche sul fronte della pubblica sicurezza”.
Vanno evidenziati, peraltro, numeri sui quali si impone la dovuta riflessione: solo nella provincia di Como, su un totale di oltre 300 incidenti stradali l’anno, quasi 60 sono causati da cinghiali, cervi, caprioli, volpi, e altri animali selvatici, la cui presenza è concentrata, come ovvio, fuori dai centri urbani (uno su sei: non esiste altra provincia in Italia con una problematica di queste proporzioni).
“La proposta di legge che stiamo presentando – concludono Trezzi e Betti – parte dal principio di rendere più efficiente il contenimento delle popolazioni di cinghiali e prevede di creare delle mappe territoriali sulla presenza di questi animali con misure di selezione delegate anche agli agricoltori in possesso di regolare licenza di caccia”. Dopo tutte le verifiche igienico sanitarie le carni degli animali abbattuti potrebbero essere destinate al consumo privato o a soggetti che operano nel sociale.
Fonte www.coldiretti.it

Triplicate le bollicine Made in Italy stappate in Francia

Le vendite dello spumante italiano all’estero fanno segnare un record storico nel 2016 con un balzo del 23% delle bottiglie esportate. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre 2016 divulgata in occasione della festa dei vini locali organizzata nei mercati di Campagna Amica per il giro di boa della vendemmia.
All’estero – sottolinea la Coldiretti – non sono ma state bevute tante bollicine italiane con la Gran Bretagna che è diventata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco delle spumante italiano con le bottiglie esportate che hanno fatto registrare un aumento record del 32% consentendo il sorpasso degli Stati Uniti dove comunque si rileva un +13%, mentre in posizione piu’ defilata si trova la Germania dove si registra una sostanziale stabilità delle vendite.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Già lo scorso anno infatti – ricorda la Coldiretti – con 320 milioni di bottiglie stappate all’estero fuori dai confini nazionali si era bevuto più spumante italiano che champagne francese le cui esportazioni si sono fermate a 307 milioni di bottiglie.
Il risultato più significativo del 2016 è infatti – continua la Coldiretti – l’aumento del 186% delle bollicine Made in Italy spedite in Francia con i cugini d’oltralpe che nel 2016 hanno quindi sostanzialmente triplicato il consumo di spumante italiano. I francesi – sottolinea la Coldiretti – non hanno mai richiesto così tanto spumante italiano a fronte di una sostanziale stabilità negli arrivi di champagne francese in Italia tanto che per ogni bottiglia di champagne stappata in Italia – continua la Coldiretti – ne vengono portate Oltralpe oltre sei di spumante italiano. La Francia – precisa la Coldiretti – ha addirittura sorpassato la Germania è si classifica al terzo posto tra i principali clienti di bollicine italiane dopo Gran Bretagna e Stati Uniti. A fare la differenza resta tuttavia il valore medio per bottiglia commercializzata attraverso le frontiere che per lo champagne è molto più elevato rispetto allo spumante. Un gap pesante che – conclude la Coldiretti – va recuperato con adeguate politiche di valorizzazione del prodotto ma che non è sempre giustificato dal punto di vista qualitativo.
Fonte www.coldiretti.it

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