Archivio Categorie: Cultura

Leggende sull’origine del caffè

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Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffè e, oltre all’Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen. Pellegrino Artusi, nel suo celebre manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, sostiene che il miglior caffè sia quello di Mokha (città nello Yemen), e che questo sarebbe l’indizio per individuarne il luogo d’origine.
Esistono molte leggende sull’origine del caffè.
La più conosciuta racconta che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiare le bacche e a masticare le foglie. Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta come quelli mangiati dal suo gregge, poi li macinò e ne fece un’infusione, ottenendo il caffè.
Esiste anche una leggenda che narra di un incendio in Abissinia di piante selvatiche di caffè che diffuse nell’aria il suo fumo per chilometri e chilometri di distanza.
Fonte Wikipedia
Foto da Internet

Nati per leggere il 24 giugno a Rogeno

A Rogeno prosegue “Nati per leggere”, con le “Storie della buonanotte” in programma per il 24 giugno alle 20.30 nel cortile della biblioteca, Sabato 9 luglio alle 18.30 sarà invece la volta dei racconti dedicati alla campagna, a l parco delle Capriate in località Caveriaga.
nati per leggere

A Oggiono le serate orlandesche

Venerdì 17 giugno, ore 21

Oggiono, Sala Consiliare del Comune

Serate orlandesche nel V centenario dell’Orlando Furioso

LE CORTESIE – Musica e virtù alla corte estense

Conferenza a cura di Angelo Rusconi

Ludovico Ariosto comincia a scrivere l’Orlando furioso alla corte di Ferrara intorno al 1505, rielaborandolo poi più volte fino al 1532. La vicenda creativa del poema, pertanto, si sovrappone quasi esattamente al ducato di Alfonso I d’Este, che proprio nel 1505 succede a Ercole I, il grande patrocinatore della musica a Ferrara. Alfonso ridimensiona la prestigiosa cappella musicale del predecessore; ma al tempo stesso la città si trova vivificata artisticamente da altri prestigiosi gruppi di cantori e strumentisti operanti presso i fratelli del duca, Sigismondo e il cardinale Ippolito, e presso la duchessa Lucrezia Borgia. La splendida e varia attività musicale di Ferrara al tempo dell’Ariosto è letta alla luce della funzione pubblica della musica presso le corti rinascimentali e al tempo stesso della pratica privata degli uomini di corte, secondo il modello tracciato, negli stessi anni, dal Cortegiano di Baldassar Castiglione, testo che costituirà a lungo il vademecum imprescindibile degli uomini e delle donne “cortesi”. In questo quadro si inserisce l’Orlando stesso, che conosce una tradizione di recitazione cantata tale da uscire dalle corti, sull’onda del successo del poema, diventando patrimonio popolare sopravvissuto fino almeno agli anni ’50 del secolo scorso. Ripercorrere questa storia dal punto di vista della poesia e della musica significa intraprendere un viaggio ricco di interesse nel cuore della civiltà del Rinascimento italiano.

Alberto Magatti si racconta nel suo libro di cucina

alberto magatti
“Alla fine metterci il cuore e la passione è quello che conta. Con questo libro mi sono messo in gioco”.
Alberto Magatti, 51 anni, mandellese, titolare dell’azienda meccanica Cmm di via alle Villette a Mandello del Lario, ieri, 14 giugno, ha presentato il suo libro “Dalla cucina all’officina. Quattro chiacchiere tra i fornelli”.
Presentazione in casa, visto che per l’occasione l’azienda si è trasformata in un salotto. Un libro che non è una biografia, e non è neppure un ricettario o una raccolta di tradizioni, ma che è tutte queste cose insieme.
Ben 220 pagine, dove Magatti racconta come non ci sia grande differenza tra lavorare un blocco di metallo e amalgamare del burro, in tutto cui vuole passione e impegno per ottenere dei buoni risultati.
Ed in entrambi i casi per ottenere il miglior risultato, ci vogliono passione e consapevolezza degli obiettivi. Quaranta ricette, raccolte lungo il cammino di tutti i giorni, dalle più semplici alle più raffinate, alcune rivisitate, senza dimenticare la tradizione locale, dove la cucina si trasforma in officina del gusto.
E non manca una carrellata di immagini, tra cui le più tenere dedicate ai suoi animali, dalla cucciolotta Mia, a Virginia l’asinella diventata recentemente mamma di Valeria, a Pino e Pina una coppia di gallo e gallina, alle caprette Milù e Stellina.
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A Merone estate in biblioteca

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Quanti nuovi libri alla biblioteca di Merone. Gli addetti invitano tutti ad andare a trovarli: “In biblioteca sono arrivate tantissime novità… per i nostri utenti sarà un’estate da sogno, potete giurarci! Inoltre, grazie alla donazione di alcuni gentilissimi utenti, possiamo proporvi tanti nuovi DVD per tutte le età! Cosa aspettate a venire a trovarci?”.
Ma non solo: “Per quanto riguarda i film, grazie anche a delle graditissime donazioni, siamo in grado di offrirvi 300 DVD tra classici e novità assolute, pellicole per i più piccoli e serie televisive, senza tralasciare i tanti documentari. La nostra raccolta però è solo agli inizi: a breve acquisteremo altre pellicole da offrirvi. Ovviamente ogni ulteriore donazione è graditissima”.

A Lierna dall’11 al 25 giugno mostra al Castello

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Da sabato 11 a domenica 25 giugno, torna la mostra d’arte contemporanea “6 nel Castello”, incontro con una storia ormai prossima ai dieci anni, organizzato da Fabrizio Martinelli in collaborazione con la Pro loco di Lierna.
Tradizionale la presenza di sei artisti e la location nel castello di Lierna, accanto a Riva Bianca.
Sinestesie è il tema della rassegna, che invita gli artisti a proporre il tema della contaminazione tra percezioni sensoriali: luci, spazi, volumi, equilibri e movimenti, accompagnati dai suoni e dagli odori del lago e dei luoghi: gli antichi spazi del Castello normalmente non aperti al pubblico.
Presenti opere realizzate da Ciro Bonsanto, Mabò, Ddr, Lorena Olivieri, Anna Turina e Fabrizio Martinelli.
La mostra rimarrà aperta durante la settimana dalle 20 alle 23, con apertura anticipata nei week-end alle 14. L’ingresso è libero.

A Oggiono incontri serali in biblioteca

Martedì 28 giugno, ore 21:00 – “Un antropologo in bicicletta” di Massimo Pirovano – edito da Mimesis, 2016
Martedì 12 luglio, ore 21:00 – “A bello peste et fame libera nos domine” di Giovanni Corti – edito da Il Ciliegio, 2016
Martedì 26 luglio, ore 21:00 – “…quando ad ‘Oggionno’ arrivava il tramway a vapore…” di Angelo e Alberto Ripamonti – libro autoprodotto nell’ottobre del 2015

Il luogo d’incontro tra autori e pubblico è la biblioteca, mentre il tempo è la sera, alle 21, del martedì, quando, nei mesi estivi, il servizio è aperto dalle 20 alle 22.
Proprio per mantenere “ancorata” l’iniziativa al servizio che la promuove e per offrire un’occasione imprevista ai visitatori serali, si è scelto di realizzare gli incontri “biblioteca attiva”, con il banco prestiti operativo.

Le tre proposte di lettura spaziano in ambiti diversi.
Il primo incontro è dedicato al saggio di Massimo Pirovano, frutto dell’osservazione, protratta per quattro anni, delle dinamiche della società sportiva U.C. Costamasnaga, votata al ciclismo giovanile. Un’analisi partecipata, effettuata sul campo (in alcuni casi, su due ruote) con gli strumenti dell’antropologia.
L’appuntamento successivo vede invece la presentazione del secondo romanzo del libraio oggionese Giovanni Corti. E’ un giallo, come “Azzurro Marco”, l’opera prima, ed è ambientato ad Oggiono nel Cinquecento, ai tempi della caccia alle streghe.
Quindi, a conclusione del ciclo, la ricerca dei due cugini Angelo e Alberto Ripamonti sulla tramvia che da Monza arrivava ad “Oggiono”. Nel saggio se ne ricostruisce la storia, tessendo i ricordi famigliari, recuperando i cimeli collezionati nel tempo e presentando i documenti ritrovati negli archivi comunali.

Inaugurata a Palazzo Pirelli la sala “Oriana Fallaci”

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Milano, 19 aprile 2016 – “Lo spirito di mia zia aleggerà su questa sala, state attenti”. Così scherza Edoardo Perazzi, nipote di Oriana Fallaci, in occasione dell’intitolazione alla giornalista e scrittrice fiorentina della sala di lavoro al terzo piano di Palazzo Pirelli.
Oggi è stata ufficialmente scoperta la targa che ricorda, quando mancano pochi mesi al decennale della morte (avvenuta il 15 settembre 2006), una delle voci più dirette e coerenti del giornalismo italiano e internazionale.
“La volontà di ricordarla qui, nella sede del Consiglio regionale – ha detto il Presidente Raffaele Cattaneo – trova ragione nella fede che questa istituzione nutre verso l’amore per la vita, la verità, che rappresentano il cibo della democrazia e il senso alto della vita di ognuno di noi. Oriana ci ricorda tutto questo, ci ricorda chi siamo, ci richiama all’orgoglio dei nostri valori, delle nostre radici”.
“Questa sala è la sede del lavoro istituzionale ma soprattutto del confronto con i cittadini in occasione delle audizioni – ha sottolineato il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo, che aveva richiesto l’intitolazione a nome di tutta la maggioranza – Il giusto tributo ad una giornalista che ha lottato sino all’ultimo per risvegliare le coscienze, anche politiche, di quell’Occidente che definiva “indifeso e rassegnato” e che ha difeso valori che, ahinoi, si stanno un po’ perdendo”.
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Profondi e molto personali i ricordi del nipote, Edoardo Perazzi, che ha tratteggiato anche il rapporto di Oriana Fallaci con la città di Milano e dello scrittore e giornalista del Giornale, Alessandro Gnocchi.
Per la Giunta è intervenuta l’assessore alle Culture, Cristina Cappellini. Presente anche l’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Parolini.
Tanti i Consiglieri regionali presenti tra cui il Vice Presidente Fabrizio Cecchetti e la Consigliere Segretario Daniela Maroni.
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