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Festa di San Rocco dal 13 al 15 agosto a Ravellino

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Dal 13 al 17 agosto festa di San Rocco a Ravellino di Colle Brianza.
Si comincia giovedì 13 agosto, dalle 20 con la processione, seguita dalla benedizione dei campi che si concluderà con la celebrazione della messa alla Cappelletta del provinciale.
Al termine, serata di ballo liscio.
Venerdì 14, serata danzante con “I Ragazzi del lago”.
Il giorno di Ferragosto messa alle 9 con benedizione degli autoveicoli, è in programma il pranzo su prenotazione. Nel pomeriggio pellegrinaggio a Consonno. Alle 20.45 tombolata e musica con “Gli anonimi del liscio”.
Domenica 16 agosto, ricorrenza patronale di San Rocco, alle 10 la messa con benedizione, distribuzione dei panini e benedizione dei cani.
Alle 16 la messa con la processione con la statua di San Rocco, accompagnata dal corpo musicale di Cesana Brianza.
Lunedì 17 la messa verrà celebrata al cimitero in commemorazione dei defunti.

E’ morto Giovanni Codega per 10 anni sindaco di Malgrate

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Si è spento nel pomeriggio di oggi, mercoledì 5 agosto, Giovanni Codega, ex sindaco di Malgrate, conosciuto in tutto il territorio per il suo lungo impegno in politica.
Giovanni Codega è stato alla guida di Malgrate dal 2004 al 2014, e ha ricoperto anche l’incarico di presidente della Comunità montana del Lario orientale e valle San Martino.
Ammalato da tempo aveva conservato la sua passione per la politica.

Dopo sette anni don Massimo Gaio lascia Asso

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Don Massimo Gaio, dopo sette anni lascia Asso. Dal primo settembre nuovo parroco sarà don Rino Tantardini, classe 1947, responsabile della comunità pastorale dei Santi Giulio e Bernardo di Castellanza in Provincia di Varese, e in passato parroco di Ballabio.
A dare l’annuncio è stato il Vicario episcopale della Zona pastorale III di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, al consiglio pastorale della parrocchia San Giovanni Battista ad Asso.
Don Massimo Gaio partirà alla volta della parrocchia San Gerardo a Monza.
(Foto dal sito della parrocchia di Asso)

Nuovo sacerdote a Suello, Cesana e Pusiano

Pusiano
Dal primo settembre don Antonio Crippa, attuale amministratore parrocchiale a Civenna e Lasnigo, diventerà residente con incarichi pastorali nella Comunità pastorale di Santa Maria di Suello, Cesana Brianza e Pusiano, e risiederà nella casa parrocchiale di Pusiano.
Foto dal sito Triangolo lariano

A Pusiano la festa della Madonna della Neve il 4 e 5 agosto

Pusiano Madonna della Neve
Festa della Madonna della Neve a Pusiano, il 4 e 5 agosto. Si comincia martedì 4 agosto dalle 19, con la sagra della Madonna della Neve e, alle 21, l’illuminazione del lago con barche illuminate e i lumini galleggianti. Alle 21 la messa al santuario e alle 22.15 lo spettacolo pirotecnico.
Dalle 19 alle 24 la strada provinciale Como-Lecco resterà chiusa nel centro abitato del paese.
Mercoledì 5 agosto le messe alle 6, alle 7, alle 8, alle 9, alle 10, alle 11 e nel pomeriggio alle 16, al santuario con servizio di navetta dalle 7.30 alle 13 con partenza da piazza lago.
Foto sito Triangolo lariano

Il consigliere provinciale Cardamone scrive a Renzi sul caso ciclabile Lecco-Abbadia

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Il consigliere provinciale delegato ai Lavori pubblici, Rocco Cardamone, già sindaco di Abbadia Lariana, ha inviato questa lunga lettera al premier Matteo Renzi, per smuovere la situazione di stallo legata alla ciclopista Anas da Lecco ad Abbadia.

Caro Presidente,
mi chiamo Rocco Cardamone, Consigliere con delega ai Lavori pubblici,
viabilità ed infrastrutture della Provincia di Lecco. Sono iscritto al Partito
Democratico e con convinzione ho sostenuto il suo avvento alla guida del PD
prima e del nostro Paese dopo, confidando nella svolta riformista e innovativa
da Lei propugnata.
La precisazione circa l’appartenenza al PD serve solo a spiegarle la mia
presenza all’Assemblea Nazionale tenutasi sabato 18 luglio all’EXPO di
Milano in occasione della quale sono rimasto colpito da un passaggio del suo
intervento dedicato alla scandalosa situazione delle opere pubbliche in Italia:
sempre più spesso finanziate e immediatamente bloccate da ricorsi, sentenze
e cavilli burocratici. Una cifra che lei ha stimato in 20 miliardi di euro !
La sua sdegnata denuncia mi ha trovato d’accordo, facendomi
immediatamente riflettere sulla situazione di impasse che vive il territorio
lecchese a causa di un’opera pubblica, ferma da anni, il cui investimento
ammonta a 12 milioni di euro, che colpevolmente contribuisce a formare
quella montagna di soldi inutilizzati.
Si tratta della ciclopista che congiungerà, quando riuscissero a realizzarla, i
paesi della sponda del Lario orientale (quello del Manzoni per intenderci) alla
città capoluogo. Una strada che partendo da Abbadia Lariana giungerà a
Lecco grazie ad un tracciato alternativo alla Super Strada 36 che si sviluppa
per circa 5 chilometri costeggiando il lago. Un percorso suggestivo, sospeso
sul lago, che oltre a dare sicurezza a pedoni e ciclisti permetterà di restituire
chilometri di rive alla balneazione, allo svago, alla contemplazione del
bellissimo panorama che il Lario lecchese sa offrire.
Ebbene, quest’opera promossa dal sottoscritto quando era sindaco di Abbadia
Lariana (1999-2009), progettata e approvata dal piccolo Comune, ha richiesto
anni di lavoro guadagnandosi la credibilità presso ogni sede istituzionale, al
punto di convincere ANAS a finanziarla. L’Ente strade ne condivise subito
l’utilità e l’urgenza stante l’anomalia che caratterizzava e caratterizza tutt’oggi
questo lembo di territorio stretto tra lago e montagna privo di una strada
alternativa alla S.S.36 sulla quale ciclisti, pedoni, (aggiungerei per paradosso
carretti, asini e cavalli) devono mescolarsi pericolosamente ad auto e camion
in spregio alle norme del Codice della Strada e alla incolumità delle persone.
Per comprendere la situazione di oggettivo pericolo e di conclamata
emergenza che questo tratto rappresentava evidenzio come ANAS lo
classificava quale “punto nero” della viabilità lombarda.
Sulla base di questo preoccupante requisito il progetto dell’infrastruttura
veniva finanziato per avviarne la realizzazione salvo entrare nella spirale che
avvolge e soffoca, questo con tanti altri, gli investimenti pubblici nel nostro
Paese.
E avendo la disperazione avuto il sopravvento sulla speranza ho ritenuto utile
scriverle questa lettera, sperando che possa incrociare il suo interesse, per
raccontarle lo stallo in cui ci troviamo dopo molti anni e darle contezza delle
lungaggini burocratiche e amministrative che rischiano di vanificare anni di
lavoro mandando in fumo ingenti risorse economiche.
Per darle un’idea di quanto sia mortificante subire situazioni come questa,
senza poter agire per invertire la rotta, ho voluto di seguito ricostruire le fasi
salienti che hanno segnato la storia di quest’opera partendo dalle iniziali
utopie, passando per le concrete speranze, cadendo infine nell’attuale
rassegnazione.
1999: il Comune di Abbadia Lariana inizia a evidenziare la necessità di
mettere allo studio una ciclabile che congiunga i Paesi del lago con il
capoluogo;
2003: dopo anni di sollecitazioni andate a vuoto il Comune si candida alla
redazione di un studio preliminare al fine di valutare la fattibilità dell’opera: la
Direzione nazionale di ANAS risponde che condivide la proposta al punto di
rilanciare proponendo che sia il Comune a farsi carico della progettazione
esecutiva completa di tutti gli atti autorizzativi. A seguito di ciò avrebbe
finanziato la ciclabile. Entro la fine dello stesso anno, con uno sforzo enorme il
Comune di Abbadia Lariana riesce ad approvare il progetto definitivo
convocando la conferenza dei servizi che lo approva.
2004: il Comune approva il progetto esecutivo inviandolo ad ANAS affinché
mantenesse l’impegno di finanziare l’opera;
2007: ANAS dopo tre anni di inerzia e numerosi solleciti del Comune lariano
comunica formalmente di avere stanziato 12 milioni di euro per appaltare i
lavori (l’allora ministro Di Pietro ne diede ufficialmente notizia nel corso di una
visita a lecco);
2009: viene pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori;
2010: l’appalto viene affidato al Consorzio AEDARS di Roma;
2012: dopo una serie di ricorsi da parte di altre imprese partecipanti alla gara i
lavori hanno inizio ma solo per modeste attività, dopo di ché tutto di ferma;
2014: a seguito di un provvedimento interdittivo della Prefettura di Roma il
Consorzio AEDARS viene estromesso dall’appalto;
2015: il Consorzio ricorre contro questa esclusione e vince davanti al TAR.
ANAS riprende le procedure per riaffidargli i lavori ma nel corso di questa
procedura interviene il fallimento del Consorzio.
2015: ANAS riavvia le procedure di “interpello” delle altre imprese che
seguono nella graduatoria di gara e sta procedendo ad un nuovo affidamento.
Da ultimo, classica ciliegina sulla torta, ho appurato, a seguito di una visura
camerale, che l’impresa con la quale sta per essere siglato il nuovo contratto
ha 2 (due) dipendenti !
Certo, avrà le qualificazioni previste, avrà le “carte” a posto, avrà i certificati in
ordine ma, mi chiedo, e l’impresa, dov’è l’Impresa ? Qual è la sua
organizzazione, dove sono le sue maestranze, i suoi macchinari, le sue
attrezzature ?
Ho il fondato timore che ci avviamo verso un nuovo supplizio: lavori che fanno
finta di cominciare, sospensioni più o meno motivate,, iscrizione di riserve,
contestazioni, ecc. E noi quando vedremo l’opera finita? Per quanto tempo i
12 milioni resteranno improduttivi lungo le rive del lago senza che creino
lavoro, occupazione, crescita e gli attesi benefici pubblici per i quali l’opera è
stata progettata e finanziata col denaro del contribuente ?
Questa la cronistoria: 16 anni dalle prime proposte, 11 anni dall’approvazione
del progetto esecutivo e 6 anni dalla pubblicazione della gara di appalto. E
pazienza se solo fossimo sicuri di vedere la luce in fondo al tunnel.
Caro Presidente del Consiglio, si renderà conto che queste storie sono
inaccettabili ed inammissibili in un Paese moderno che ambisce ad essere
protagonista dell’emancipato e progredito Occidente europeo. E allora le
chiedo di fare qualcosa: adotti quest’opera come fosse un orfano in cerca di
famiglia, come progetto pilota in una nuova Italia, come esempio negativo che
può volgere al meglio basta che lo si voglia, dimostri agli italiani che
quest’opera e poi via via tante altre possono essere sottratte alla piovra che
sta avviluppando e divorando il nostro futuro.
Inviti il Ministro competente ad assumere provvedimenti straordinari affinché i
lavori si possano affidare ad impresa sana e forte che abbia voglia di lavorare,
di progredire, di dare occupazione e trarre giusti profitti. Che coltivi il sano
obiettivo di trasformare un progetto in un’opera, autentica e primordiale
ambizione dell’Imprenditore degno di tale nome.
Ciò costituirebbe un piccolo esempio del cambiamento di verso che tanto
viene evocato e nel quale tanti hanno creduto e continuano a credere.
Dimostri che si può fare.
Con fiducia,
f.to Rocco Cardamone

L’Asl offre un servizio per il controllo dei funghi

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Anche quest’anno, l’Azienda Sanitaria Locale di Lecco fornisce un servizio di controllo dei funghi freschi a tutela del consumatore nel periodo che va dal 1° agosto al 30 novembre 2015 presso due centri:
• Laboratorio di Prevenzione in Via 1 Maggio, 21, ad Oggiono.
Orari di apertura:
il martedì e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 11.00
• Il S.I.A.N. (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) in Via Papa Giovanni XXIIII, a Bellano.
Orari di apertura: nei mesi di agosto e settembre
Il lunedì, il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 14.30 alle 15.00
Nei mesi di ottobre e novembre su appuntamento telefonico.
E’ possibile accedere all’ispettorato micologico presso il Laboratorio di Prevenzione e presso il SIAN in Via Papa Giovanni XXIII in altri periodi e in orari diversi da quelli sopra indicati, previo appuntamento telefonico.
0341/482874 – Ispettorato Micologico di Oggiono
0341/822128 – Ispettorato Micologico di Bellano
Il servizio è gratuito.
L’Ispettorato Micologico offre ai cittadini una consulenza tecnica per il riconoscimento delle diverse specie fungine fresche raccolte da privati ai fini della determinazione della loro commestibilità.
All’esame di commestibilità deve essere sottoposto l’intero quantitativo raccolto e le specie giudicate non mangerecce verranno trattenute per la distruzione.
Si ricorda che non esistono metodi, ricette, oggetti, metalli o altro in grado di indicare la tossicità del fungo, l’unico metodo sicuro per stabilire la commestibilità è di classificarlo sulla base delle sue caratteristiche morfobotaniche come appartenente a specie di comprovata commestibilità.

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