COMO-LECCO – Si spende solo per mangiare con gli acquisti di prodotti alimentari che sono aumentati del 6,1% ad aprile in controtendenza al crollo generale fatto registrare dal commercio. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di aprile. Le vendite di prodotti alimentari aumentano in tutte le tipologie di dettaglio dalla grande distribuzione (+6,9%) ai discount (+9,3%) fino alle piccole botteghe alimentari che fanno segnare il record dell’11,2%. Dati che si rispecchiano sul territorio lariano, con un aumento pari a quasi il doppio della media per il cibo, dovuto alla ricerca nel momento degli acquisti del rapporto personale di fiducia maggiormente garantito nei piccoli negozi in un momento di grande incertezza ma anche alla necessità di evitare lunghi spostamenti per rispettare le misure di sicurezza imposte e ridurre i rischi.
Una “fidelizzazione” che è stata evidente, nelle settimane del lockdown anche nei confronti delle imprese della rete di Campagna Amica, che si sono mobilitate per garantire le consegne dei loro prodotti a domicilio, e che si riflette in questa settimane nel ritorno di produttori e consumatori negli AgriMercati del territorio, riaperti dopo la fase di emergenza. A Como-Lecco sono ripresi in sicurezza tutti i mercati settimanali di Campagna Amica, in particolare a Cantù (martedì in piazza Garibaldi), Meda (mercoledì in piazza Cavour), Giussano (giovedì via De Gasperi), Erba (venerdì in via Carroccio) e Mariano Comense (sabato in Porta Spinola).
“L’approvvigionamento alimentare dei cittadini lariani è stato garantito grazie alle migliaia di persone che operano nella filiera alimentare e, in primis, alle imprese agricole che in queste settimane, nonostante i rischi per la salute, hanno continuato a lavorare in piena pandemia nel nostro territorio come in tutta Italia”. Lo rimarca Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco.
La filiera agroalimentare made in Italy dai campi agli scaffali – sottolinea la Coldiretti lariana – ha tenuto nonostante la tendenza all’accaparramento e al verificarsi di pericolose file che hanno provocato una impennata degli acquisti al dettaglio. Una vera e propria spesa di guerra che, nelle settimane di lockdown, ha registrato aumenti del 145% negli acquisti di farina, +78% arance, +60% mele, +57% mozzarella, +57% uova, +32% formaggi, +31% salumi, +25% riso, latte +22% e +14% pasta. Uno sforzo importante della filiera che è riuscita a garantire le forniture nonostante le difficoltà vissute dalle imprese agricole: “Nelle settimane dell’emergenza, le nostre imprese sono state strategiche per assicurare il made in Lario di qualità in tutti i canali di distribuzione: responsabilmente, l’agricoltura ha fatto e sta facendo la sua parte, affrontando veri e propri salti mortali per superare le difficoltà imposte dall’emergenza: in primis, la carenza di manodopera stagionale e le problematicità nel reperimento di quanto necessario alle operazioni colturali, dati gli intoppi della logistica e il fermo del comparto agromeccanico. Ma questo sforzo immane deve essere riconosciuto in futuro: non vogliamo più vedere gli scaffali dei supermercati invasi da prodotti stranieri… che magari costano uno o due centesimi meno rispetto a un prodotto nazionale di qualità incomparabilmente maggiore. L’emergenza Covid ha insegnato a tutti quanto sia importante e strategica l’autosufficienza produttiva nei molti comparti del nostro Paese, quello agricolo in primis. Ma non solo: ripensiamo alla difficoltà di reperire le mascherine di protezione nelle prime settimane di lockdown… e riflettiamoci su con attenzione”.